Domenica 8 ottobre dalle 12.30 presso il lungolago di Baveno si terrà la XXXIXa edizione della tradizionale Festa dei Tarabech di Romanico, con la Risottata dei Tarabech e la Castagnata dalle 14.30.
Il luogo dell’evento è presso l’area del Lungolago di Baveno e l’organizzazione a cura del Comitato Festeggiamenti di Romanico con l’Associazione Un Salto nel Passato.
Appena dopo l’elegante Stresa si trova la città di Baveno, niente da invidiare al più titolato vicino, ricco di storia, tradizioni e cultura, adagiato lungo le rive piemontesi del Lago Maggiore, affacciato sul golfo Borromeo.
La caratteristica passeggiata del lungolago, affiancato da storiche ville e da splendidi hotel, offre al visitatore un bellissimo panorama sulle Isole Borromee, cui è possibile approdare proprio partendo dall’imbarcadero di Baveno. Si possono ammirare anche le antiche cave di granito rosa.
Dal centro partono verso la collina tranquille passeggiate che offrono bellissimi scorci panoramici.
Tra le bellezze architettoniche visitabili vi sono la parrocchiale con il particolare complesso di SS. Gervasio e Protasio (X-XI sec.) e il Battistero, il palazzo comunale (ex canonica), un porticato ottocentesco con una Via Crucis, situati in un ampio sagrato, in posizione più elevata, raggiungibili facilmente dal lungo lago, percorrendo via Monte Grappa.
Fin dalla metà del XIX secolo numerose personalità di fama internazionale soggiornarono in questo luogo privilegiato, il più delle volte ospiti nelle lussuose ville presenti sul territorio.
Nel periodo della Belle Epoque, Baveno entrò con le vicine Stresa, Intra e Pallanza, nel circuito del turismo internazionale, diventando un centro attivo e ricercato per il turismo d’elite. Soggiornarono ospiti illustri come la Regina Vittoria, Winston Churchill, Schubert, Goethe, Wagner, Dumas padre e figlio.
Baveno fu anche il luogo di vacanza dei musicisti Umberto Giordano, Gianandrea Gavazzeni e Giuseppe Patanè. Toscanini ci passava spesso e volentieri abitando poco più avanti a Pallanza sull’Isolino San Giovanni.