L’auto, piccola ma dal design delizioso, simbolo della Volkswagen…

Tutta la storia del Maggiolino iniziò nel 1934 quando Adolf Hitler annunciò al Salone di Berlino che l’auto non sarebbe stata più un privilegio esclusivo del ricchi tedeschi e affidò a Ferdinand Porsche il compito di costruire la Volkswagen, con una serie di regole sulle caratteristiche che essa doveva  avere.

Nel 1936 erano pronti i primi tre prototipi, due berline e un cabriolet, così, poco dopo, Hitler decise di trovare il luogo adatto per edificare la fabbrica del futuro Maggiolino, individuato in una vasta zona della Bassa Sassonia, nei pressi del castello di Wolfsburg del conte Von Schulenberg, che si vide espropriate le sue terre.

Fu così che nel 1938 avvenne la cerimonia della posa della prima pietra di quella che sarebbe diventata la più grande fabbrica d’automobili al mondo e il nome scelto per il Maggiolino era KDF Wagen cioè “Auto della forza attraverso la gioia”.

Nel 1939 la KDF-Wagen debuttò  ufficialmente al Salone di Berlino, ed era così rivoluzionaria da far impallidire le concorrenti.

Con l’inizio della seconda guerra mondiale  la produzione civile del Maggiolino venne  convertita in militare e la piccola auto si la cavò in qualunque condizione climatica, dalla torrida Africa alla gelida Russia,  e in tutti i tipi di terreno .

Nel maggio 1945 la guerra finì e della fabbrica di Wolfsburg, danneggiata dai bombardamenti, era in piedi solo un terzo e si pensò di demolirla, ma, grazie al maggiore Ivan Hirst, gli inglesi cambiarono idea e, qualche anno più tardi, la riconsegnarono ai tedeschi, dando l’incarico di dirigerla a Heinz Nordhoff.

Nel frattempo gli operai, con i materiali salvati ai bombardamenti, avevano ricominciato a costruire il Maggiolino, ma la produzione era a livelli bassissimi e fu proprio Nordhoff a compiere il miracolo, così dalle poche centinaia d’auto prodotte nel 1946 si passò a 19.000 nel 1948 e a 46.000 nel 1949.

Inoltre furono introdotti miglioramenti tecnici, senza tuttavia mai toccare l’aspetto e l’impostazione originaria del progetto di Porsche, che si trovava prigioniero in Francia, poi nel 1947 fu  liberato, ma gli fu consentito di tornare in Germania solo nel 1949.

Il 30 gennaio 1951 Ferdinand Porsche morì, senza sapere che successo avrebbe avuto in futuro il suo Maggiolino.

In questi anni ci furono le esportazioni negli altri paesi: Olanda, Danimarca, Lussemburgo, Svezia, Belgio, Svizzera e Stati Uniti.

Nel 1967 il look del Maggiolino fu  notevolmente modificato,  i fanali diventano rotondi e verticali, i paraurti squadrati e maggiorati, le luci posteriori ingrandite e l’impianto elettrico potenziato da 6 a 12 Volt.

Fu nel 1970 che nacque il Maggiolone e  le differenze sostanziali riguardavano  l’estetica e la meccanica,  ulteriormente modificate nel 1973 con il Maggiolone mod.1303.

Quando le vendite iniziarono a calare, nel 1974 a Wolfsburg si decise di trasferire la produzione del Maggiolino ad Emden per far posto alla Golf.

Nel 1978 la produzione europea del Maggiolino cessò definitivamente, ma  continuò ad essere costruito in Messico, da dove fu importato in Europa e nel 1987, per festeggiare i 50 anni dalla nascita,  venne lanciato il Maggiolino del Giubileo, color grigio canna di fucile metallizzato e munito di cristalli atermici azzurrati, cerchioni sportivi in acciaio stampato, volante della Golf Gti ed interni grigi a strisce di varie tonalità.