143791 De Nittis G Passeggiata coi cagnolini olio su tela 31 x 42 cm scaled

Modelle, amanti, attrici a cavallo, Londra e Parigi, con le vedute urbane immortalate da Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, simbolo di due vivaci metropoli ottocentesche, e ancora nudi e soggetti femminili colti in intimità, fino alla Ville Lumière dove artisti italiani come Boldini, de Nittis, Antonio Mancini, Federico Zandomenghi trovarono casa e dove il pittore livornese Vittorio Matteo Corcos si presentò senza nemmeno un biglietto, come disse a Ugo Ojetti nel 1907, sono protagonisti della mostra Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris, a cura della storica dell’arte Elisabetta Chiodini, che METS Percorsi d’Arte porta al Castello di Novara dal 4 novembre al 7 aprile 2024.

Sarà un percorso di otto sale che accoglierà novanta opere dei protagonisti di quella indimenticabile stagione in un viaggio che riporta nella Parigi di fine Ottocento e inizio Novecento, tra i lavori di alcuni dei maestri italiani più noti e amati, conosciuti come Les Italiens de Paris.

Attraverso confronti dal ritmo serrato il pubblico sarà invitato a vedere lo spirito dell’epoca, tra atelier e mostre nella città che, a partire dai primi anni Venti dell’Ottocento, aveva attratto numerosi artisti italiani desiderosi di confrontarsi con la cultura d’Oltralpe e ampliare il proprio mercato oltre confine.

Grazie alle prime Esposizioni Universali, città come Londra e Parigi erano centri nevralgici del mercato internazionale dell’arte contemporanea e dagli anni Sessanta intraprendenti mercanti d’arte, da Adolphe Goupil a Thomas e William Agnew, fecero  a gara per assicurarsi le opere di giovani artisti promettenti, convincendoli a stipulare contratti e diventandone i diretti intermediari con i compratori.

In mostra ci sarà un confronto tra Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, diversissimi tra loro e non proprio in ottimi rapporti, che presenterà alcuni dei lavori di maggior successo dei due, come la serie di dipinti dedicati a Berthe, modella e amante di Boldini, e alla sensuale Gabrielle de Rasty.

La notissima Amazzone (1879) affiancherà il ritratto dell’attrice Alice Regnault a cavallo o ancora Fanciulla con gatto nero (1885) mentre Signora in giardino (1882a) e Fiori d’autunno (1883-1884) sono invece tra le ultime opere di De Nittis, scomparso improvvisamente nell’agosto del 1884 a soli trentotto anni.

Un’altra sala  vedrà dei capolavori assoluti eseguiti da Antonio Mancini tra Napoli e Parigi dal 1872 come Il suonatore di violino (1877) e Scugnizzo con chitarra (1877).

Arrivato a Parigi nel 1874, a trentatré anni, per quello che avrebbe dovuto essere un soggiorno di studio, il pittore veneziano Federico Zandomenghi non se ne sarebbe più allontanato e di lui la mostra esporrà lo straordinario Ritratto di Diego Martelli (1879) presentato alla quarta esposizione impressionista nel 1879, nella Collezione delle Gallerie degli Uffizi, e poi Il violoncellista (1882 ) e il pastello Coppia al Caffè (1886), dalla collezione della Fondazione Francesco Federico Cerruti.

Il confronto tra Parigi e Londra passa attraverso una serie di vedute urbane e scene di moderna vita quotidiana, come Place Clichy (1874) di Boldini, opera di collezione privata raramente concessa in prestito, che verrà  messa a confronto con la monumentale Westminster (1878) eseguita da De Nittis per il banchiere Kaye Knowles, uno dei capolavori del pittore, con quel taglio modernissimo che rende lo spettatore parte della scena.

Se la piccola sala della cella del castello vedrà un’accurata selezione di nudi e soggetti femminili colti in intimità, che riflettono i differenti approcci dei rispettivi artisti al tema, a chiudere il percorso saranno i ritratti mo seguiti da Giovanni Boldini e Vittorio Matteo Corcos, una tipologia che li rese ricercatissimi tra i contemporanei, come il Ritratto di René Cole in abito da sera (1893), uno dei rari ritratti maschili di Boldini, e l’inedito Ritratto di Lia Silvia Goldmann Clerici (1912-1915) di Corcos.