Il gruppo Lions Club Pizzighettone Città Murata organizza nelle Casematte di via Boneschi a Pizzighettone la XlV edizione de La Trìpa de San Basiàn, l’evento enogastronomico con la possibilità di degustare trippa, anche da asporto e specialità locali.
La Trìpa de San Basiàn si svolgerà venerdì 19 gennaio dalle 18 alle 21, sabato 20 gennaio dalle 11 alle 23 e domenica 21 gennaio dalle 11 alle 21.
Le origini di Pizzighettone sono legate al fiume Adda, che ancor oggi ne segna inequivocabilmente il centro storico, dividendolo in due parti, di cui una sulla sponda destra e oggi denominata Gera, che si dice sia sorta nelle vicinanze dell’etrusca Acerra.
L’antica città, la cui importanza è molto ben attestata dagli storici latini, venne in seguito distrutta e riedificata dai Galli poi, conquistata dai Romani, scomparve infine negli anni della dell’Impero.
È da quell’epoca che, dopo le varie ondate di popolazioni barbariche, il nome Acerrae non viene più citato mentre emerge il toponimo di Forum (o Pizus) Juguntorum (o Diuguntorum), che Strabone attribuisce alla nuova località, vista come erede del precedente centro etrusco.
Grazie alla favorevole collocazione sull’Adda, accentuata dall’esistenza di un porto che propiziava gli scambi commerciali, Pizzighettone divenne, in epoca medievale, luogo di contesa tra i Comuni di Milano e Cremona.
Furono i Cremonesi, nel 1133, a dare avvio alla costruzione di un castello sulla riva del fiume, originando quella connotazione militare, tipica di un caposaldo di frontiera, che accompagnerà il centro per secoli.
Passato a far parte del dominio visconteo, il borgo fu cinto da una cerchia di mura in laterizio e successivamente, con Francesco Sforza, dichiarato Terra Separata e direttamente dipendente dalla Cancelleria del Duca di Milano.
Ad attestare le condizioni economiche raggiunte da Pizzighettone in quel periodo, restano la facciata della chiesa di San Bassiano ed il Palazzo Comunale, risalente alla seconda metà del Quattrocento, salvo le tarde modifiche.
Nei primi anni del Cinquecento, dopo alterne vicende, il borgo, conquistato dai Francesi, rimase nelle loro mani sino a quando le sorti dell’insanabile conflitto tra la Francia e la Spagna per il predominio europeo volgono decisamente a favore di quest’ultima, cui Pizzighettone divenne parte per oltre un secolo.
A siglare l’importanza strategica della piazzaforte resta il fatto che, proprio entro le mura del suo castello, fu rinchiuso prigioniero dal 27 febbraio al 18 maggio 1525 il re di Francia, Francesco I di Valois, dopo la sconfitta inflittagli a Mirabello di Pavia dall’esercito del re di Spagna Carlo V d’Asburgo.
Della sua permanenza in riva all’Adda, il sovrano francese conservò un buon ricordo e, tornato libero, espresse la sua riconoscenza verso l’amico Gian Giacomo Cipello, parroco di San Bassiano, inviandogli alcuni preziosi doni, tra i quali il paliotto per l’altare maggiore, pregevole opera d’arazzieri parigini, che fa parte del patrimonio artistico della medesima chiesa.
Pizzighettone cadde poi sotto la dominazione spagnola e, nel XVIII e nel XIX secolo, subì le successive occupazioni degli Austriaci e delle truppe napoleoniche appartenendo, infine, di nuovo all’Austria fino all’Unità d’Italia.