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Un’auto diventata leggenda…

La Jaguar E-Type nacque nel 1961 seguendo i progetti dello stesso creatore della C-Type e della D-Type, Malcolm Sayer, che ideò una coupé gran turismo ed è proprio in queste vesti che la vettura  arrivò a Ginevra per essere presentata in occasione del salone dell’automobile.

Pochi mesi più tardi venne sviluppata anche la versione roadster che vide il suo esordio all’esposizione newyorkese proprio per andare incontro ai gusti del mercato.

Da allora l’auto è rimasta in produzione per 15 anni proponendosi in tre forme diverse, oltre a delle edizioni speciali e limitate come la Low Drag Coupé e la Lightweight E-Type, tutt’oggi ricercate dai collezionisti.

Gli esemplari di esordio per la Jaguar E-Type furono la coupé e la spider, proposta con una capote in tela per proteggere pilota e passeggeri dalle condizioni meteorologiche, oltre alle incredibili prestazioni concesse dal propulsore  e il prezzo di vendita, circa un milione di lire in meno rispetto alla 250 GT della Ferrari e oltre tre milioni di lire in meno rispetto alla DB4 di Aston Martin.

In aggiunta a tutto ci erano presenti per la prima volta dei freni a disco sulle quattro ruote, cerchi a raggi grigi e una linea che, anche se elegante e delicata, le conferiva un aspetto unico,  mentre gli interni presentavano un sedile a unghia privo di poggiatesta, un tasto per l’avviamento e semplici levette a comandare l’accensione dei fari.

Nel dicembre 1961 arrivò il momento di rinnovare la vettura proponendo al pubblico una nuova serie con molteplici modifiche, molte delle quali implementate per adattare l’auto alle norme di sicurezza sulla circolazione stradale imposte dagli Stati Uniti.

Per quanto riguarda il motore i tre carburatori vennero sostituiti da due Zenith-Stromberg in modo da abbassare le emissioni: ciò si convertì in una diminuzione repentina delle prestazioni, al punto da far perdere alla Jaguar E-Type gran parte della sua sportività.

Venne poi aggiornato il design esterno con  fari più grandi e dai contorni cromati e una presa d’aria ovale più presente, dovuta all’aggiunta del condizionatore come optional e all’interno i sedili vennero dotati di poggiatesta e schienali regolabili.

La nuova versione dell’automobile venne poi prodotta in quattro modelli, la coupé e la spider da quattro posti e la coupé e la spider da due posti, ma le ultime due non vennero confermate dopo il 1970.

La Series 2 durò poco più di un anno e venne sostituita nel 1971 dalla Series 3 con un nuovo propulsore, con un V12 di 60° da 5.300 cm3 e 272 CV e i due carburatori Zenith-Stromberg, oltre a un pianale allungato, un volante regolabile con servosterzo, interni per la prima volta in legno e freni più potenti per consentire l’arresto di una massa superiore rispetto ai primi due modelli.

Per quanto riguarda la carrozzeria i designer misero a punto una struttura cromata per la mascherina, uno scarico a quattro terminali e parafanghi più larghi per ospitare i Dunlop E70.

Tali accorgimenti permisero alla Jaguar E-Type di rimanere famosa fino al 1975, anno in cui la casa produttrice decise di sostituirla con la nuova Jaguar XJ-S, ma il suo mito continua ancora oggi grazie anche ai fumetti con protagonisti Diabolik ed Eva Kant.