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Con gennaio arrivano anche i giorni della merla, gli ultimi tre del mese, considerati i più freddi dell’anno.

Ma come mai queste giornate sono soprannominate della merla?

Ci sono diverse ipotesi,  come raccontò Sebastiano Pauli nel 1740,  in Modi di dire toscani ricercati nella loro origine che spiega come “Dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva.

Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato”.

E’ in provincia di Cremona che i giorni della merla rappresentano una tradizione popolare, per  riproporre i canti popolari e rivivere l’antica atmosfera contadina.

In particolare, in molti comuni ci si riunisce  dinnanzi a un grande falò o sul sagrato di una chiesa o in riva al fiume, a seconda della tradizione, per intonare insieme al coro con abiti contadini e degustare vino e cibi tradizionali.

Ma c’era anche chi si serviva dei giorni della merla per leggere le condizioni meteo, infatti un tempo i contadini friulani osservavano  il tempo dei tre giorni della merla e, sulla base di esso, facevano le previsioni sul tempo dei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

In Romagna invece le leggende sui giorni della merla si legano a quelle nel Cremonese infatti, nelle zone di Forlì e Cesena, si racconta di una merla bianca che aveva atteso tutto l’inverno al caldo nel suo nido fin quando, gli ultimi tre giorni di gennaio, il caldo del sole le fece intendere che il peggio era passato.

La merla, convinta che fosse arrivata la primavera, uscì dal suo nido ma venne  accolta da un freddo glaciale talmente intenso che, per non morire, fu costretta a ripararsi all’interno di un camino fumante, dove  si salvò ma rimase per sempre nera, ed ecco perché i merli oggi sono neri.