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Il 2 marzo a Milano torna il Magic Tram,  un giro di 45 minuti in centro a Milano a bordo del Tram Storico dei primi anni Venti del Novecento ideato dalla Grotta di Babbo Natale, sul Lago Maggiore, in compagnia del Guardiacaccia della Foresta proibita – che intratterrà i partecipanti con una lezione sulle Creature Magiche, mostrando eccezionali reperti e l’intransigente Professore di pozioni e bacchette magiche per scoprire formule e segreti dei duelli tra maghi e maghette.

Si può vestirsi a tema e portare la bacchetta magica, ma saranno comunque disponibili delle bacchette magiche per chi ne è sprovvisto.

In omaggio ai partecipanti ci sarà anche un buono sconto del 20% per prenotare il Castello delle Sorprese 2024.

Il primo tram di Milano era trainato dai cavalli nel 1876, per collegare la città di Milano a Monza: un’opera che con i suoi 13 km costituiva la prima linea tranviaria interurbana in Italia.

Da quel momento, complice anche il divieto di usare il  vapore in città, le linee a rotaia a trazione animale iniziarono a diffondersi in tutto il Comune.

L’energia elettrica mandò i cavalli in pensione nel 1892, dopo che la società Edison dell’Ing. Giuseppe Colombo presentò un ambizioso progetto della rete tranviaria urbana ed ottennero la concessione per realizzare una linea sperimentale lunga tre chilometri da Piazza Duomo all’Arco Della Pace, poi l’inaugurazione del 2 novembre 1893 diede inizio a un’ascesa inarrestabile per la locomozione elettrica cittadina.

In un solo anno le linee elettrificate divennero 18, la lunghezza totale di esercizio superava i 61 km e all’inizio del XX secolo anche l’ippovia Milano-Monza passò alla trazione elettrica.

Così il 5 dicembre 1901 uscì di scena l’ultimo tram a cavalli di Milano, dato che la rete tranviaria era stata totalmente elettrificata.

Milano superò la Grande Guerra e arrivarono gli anni Vento dove nacque a Cleveland, negli Stati Uniti d’America, il tram a carrelli, le cui ruote erano montate su carrelli sterzanti in grado di ruotare separatamente rispetto al corpo della vettura.

La società Carminati & Toselli  vide questa innovazione e nel 1927 costruì il primo prototipo tutto milanese, cui seguì la produzione della serie 1500, denominata anche Ventotto o  Peter Witt, dal nome dell’ingegnoso presidente della compagnia di trasporti di Cleveland.

Fu un successo senza precedenti,  ne entrarono in servizio 502 con la livrea color nocciola e crema e le porte a soffietto al posto dei soliti cancelletti in ferro.

Nacque così il mito del Ventotto, un simbolo della città di Milano che dopo novant’anni di onorato servizio continua a trasportare passeggeri per le vie della città.