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Al Mart di Rovereto, dal 29 marzo al 23 giugno le sale saranno popolate dagli Animali di un altro sogno di Felice Tosalli (1883-1958), noto per essere il più grande conoscitore dell’anatomia comparata, oltre ad essere lo scultore di animali compresi in modo empatico.

Nella mostra a cura di Alfonso Panzetta con Beatrice Avanzi ci sarà una rassegna della produzione dell’artista torinese, con i incantevoli cuccioli di leone, gli ermellini, gli scoiattoli, le volpi che tutti vorremmo avere in casa. 

Felice Tosalli nacque  a Torino nel 1883 e, fin da bambino, frequentò il laboratorio di falegnameria del padre dilettandosi nel disegno e prendendo dimestichezza con il legno.

Dopo gli studi compiuti alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti, fondamentale per la sua formazione fu il soggiorno parigino, dove ebbe la possibilità di compiere un’attenta e personale osservazione del mondo animale al Jardin des Plantes e di raffinare la tecnica scultorea in un laboratorio specializzato in restauro e produzione di mobili.

Rientrato in Italia, nel 1909, espose alla LXVIII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino prendendo parte così per la prima volta a una mostra pubblica.

Tra il 1907 e il 1915 lavorò come scultore, ma anche come grafico pubblicitario, illustratore, litografo e cartellonista per la nascente industria cinematografica.

Nel 1920 entrò a far parte del Circolo degli Artisti di Torino dove espose fino al 1932 e, con l’intensa attività espositiva, tra il 1921 e il 1925 arrivarono anche significativi consensi della critica.

Introdotto nell’ambiente della Corte sabauda dalla principessa Bona Sancipriano di Baviera di Savoia, Tosalli ebbe  importanti commissioni, tra cui quella per un Auriga, destinato a Mussolini, da parte di Filiberto di Savoia.

Nel 1928 iniziò a collaborare, come scultore ceramista, con la manifattura Lenci, mentre negli anni Trenta venne chiamato a lavorare per la casa tedesca Rosenthal.

Dopo molti anni di assenza dalla scena espositiva della città sabauda, nel 1935 fu allestita una personale nella Sala d’Arte Lombardi in piazza Castello in cui sono presentati disegni e sculture, perlopiù inedite, di tema mitologico e letterario ovvero di gusto simbolista, oltre ovviamente a sculture lignee raffiguranti soprattutto animali selvatici nei loro caratteristici atteggiamenti che resero celebre Tosalli come originale e raffinatissimo animalier.

Lo scultore morì nel 1958 e l’anno seguente il Circolo degli Artisti di Torino gli dedicò una retrospettiva, nel 1990 fu pubblicata la sua monografia da Alfonso Panzetta.