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Il 21 marzo Palazzo del Monferrato ad Alessandria ci sarà l’inaugurazione della mostra Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento. 

Aperta fino al 6 ottobre, l’esposizione racconta la civiltà tra Cinque e primo Seicento, focalizzandosi sulle arti suntuarie, con l’avvento del Manierismo internazionale negli anni della Controriforma cattolica.

La mostra, con la curatela di Fulvio Cervini e la progettazione organizzativa di Roberto Livraghi, Direttore di Palazzo del Monferrato, si inserisce all’interno del programma Uffizi diffusi, che vedrà arrivare ad Alessandria prestiti da parte della Galleria fiorentina e da alcuni dei più importanti Musei italiani ed è promossa da Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Comune di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, la Fondazione Slala e l’ATL Alexala. Sponsor della manifestazione Guala Dispensing e Syensqo di Alessandria, la Fondazione CR Asti e il Comune di Ovada. Sponsor tecnico l’hotel Londra di Alessandria.

Alessandria preziosa si articola in sette sezioni composte da ottanta opere, tra le sculture in metallo prezioso, dall’oreficeria alla toreutica, dall’arte degli armorari all’intaglio delle pietre dure.

L’obiettivo della mostra è da un lato delineare l’avvento del manierismo ricco di un nuovo senso della realtà e della forma, attraverso una selezione di oreficerie e oggetti in metallo, ma anche dipinti su tela e tavola e sculture in legno e marmo che meglio dialogano con le arti preziose, oltre a mostrare e dimostrare come l’attuale territorio della provincia di Alessandria fosse luogo di incontro di culture diverse, che non sfiguravano al confronto di altre città padane, ma anzi rappresentava una eccezione, in cui influenze nordiche si misuravano con quelle provenienti da Firenze e Roma.

Alessandria e il suo territorio erano una cerniera tra Milano e Pavia da un lato e Genova dall’altro, mentre alle porte della città era sorto il convento di Santa Croce a Bosco Marengo, voluto da Papa Pio V, che racchiudeva il clima artistico di provenienza tosco-romana.

Tra i temi cardine della mostra emerge quello della devozione, rappresentata da un nucleo di oggetti di carattere ecclesiastico, provenienti dalle diocesi di Alessandria, Casale e Tortona, come gli splendidi busti di Antonio Gentili realizzati per Pio V, la stauroteca della Cattedrale di Alessandria, che racchiude un antico reliquiario bizantino, le oreficerie tedesche di San Filippo a Casale e San Salvatore Monferrato, il magnifico San Marziano del Duomo di Tortona, opera di un argentiere genovese di primo Seicento; o un inedito stendardo ricamato a Milano alla fine del Cinquecento dal Museo Diocesano di Tortona, restaurato per la mostra col finanziamento della Consulta alessandrina.

L’esposizione  non termina all’interno delle sale di Palazzo del Monferrato, si estende in alcuni luoghi di cultura della provincia di Alessandria, prima fra tutti la basilica di Santa Croce a Bosco Marengo con il relativo museo, e poi la Confraternita della Maddalena di Novi Ligure, il complesso di Torre Garofoli presso Tortona, la Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio, la parrocchiale di San Sebastiano Curone,.

È prevista la realizzazione di un catalogo, con lavori di  illustri studiosi e componenti del comitato scientifico della mostra, oltre ad alcuni contributi di inquadramento generale sul periodo e le correnti artistiche rappresentate e puntuali schede dedicate alle opere esposte.

Orari: Venerdì, sabato e domenica ore 10-13 e ore 16-19,  Giovedì su prenotazione