Pasquap

Il cuore delle festività della Settimana Santa…

La Veglia Pasquale è la messa solenne dove  si celebra la risurrezione di Gesù e che comincia dopo il tramonto del Sabato Santo, prima dell’alba della domenica di Pasqua.

Durante la  celebrazione si ricorda la vittoria di Gesù sulla morte e sul peccato in una delle messe più importanti di tutto l’anno liturgico,  chiamata la madre di tutte le veglie.

La Veglia Pasquale non solo è la terza celebrazione peculiare del Triduo Pasquale, ma anche la più lunga di tutto l’anno, con una celebrazione nel rito romano è caratterizzata da sette letture e otto salmi tratti dall’antico testamento, un’epistola di San Paolo apostolo e il Vangelo, scelto tra i tre sinottici in base all’Anno Liturgico.

Al termine di ogni lettura e ogni salmo segue l’orazione del celebrante,  in alcuni casi è possibile ridurre il numero delle letture da sette a tre ma quella dell’Esodo è sempre obbligatoria.

Le letture attraversano il cammino del Popolo di Dio fino alla Resurrezione, che manifesta il mistero di salvezza, che ha inizio con la storia della creazione dell’uomo.

Seguono poi il Salmo responsoriale e l’orazione del celebrante con una preghiera rivolta a Dio Padre per concedere doni ai fedeli che hanno ascoltato la lettura.

Abramo è stato il primo patriarca dell’Ebraismo a fidarsi di Gesù tanto da sacrificare tutto e il secondo  racconto della Genesi ci parla della figura del grande vecchio e si concentra sull’atto di sacrificare a Dio suo figlio, ottenuto miracolosamente  dalla moglie novantenne Sara.

L a fuga del Popolo di Israele dall’Egitto rappresenta una parte fondamentale della storia di Israele e la terza lettura è uno dei momenti più significativi contrassegnato dall’attraversamento miracoloso degli Ebrei del Mar Rosso.

Alla lettura segue il Cantico Responsoriale, che si conclude con l’orazione del celebrante.

Proseguendo con il racconto della schiavitù rappresentata nell’Esodo, la quarta lettura ricorda che Dio salverà il Suo popolo e Isaia è in grado di dare certezze di questo, con alla fine il Salmo responsoriale e l’orazione.

La lettura di Isaia 55 propone un poema che conferma la fedeltà di Dio e la veridicità delle sue promesse, dove il cantico successivo è quello dei redenti a cui segue l’orazione del sacerdote.

Prosegue poi il racconto della terra di Israele con il profeta Baruc che afferma che il Signore compirà le sue promesse, con il Salmo responsoriale e l’orazione del celebrante.

Il Libro del profeta Ezechiele  chiude la liturgia con un oracolo e un cantico.

È una tradizione celebrare i battesimi la notte di Pasqua, in occasione di questo momento liturgico.

I fedeli accendono la candela usata all’inizio della liturgia e, dopo una breve introduzione, si cantano le Litanie dei santi con le preghiera pronunciata dal celebrante mentre prende il cero pasquale e lo immerge parzialmente nell’acqua del battistero, benedicendo l’acqua e il popolo.

Se ci sono battesimi da celebrare si esegue il rito, oppure si recitano le promesse battesimali.

La Veglia Pasquale è la messa più lunga di tutto l’anno poiché include numerosi riti simbolici che richiedono tempo per essere eseguiti e ci sono dei parroci che abbreviano il rito, ad esempio riducendo il numero delle letture, da sette a tre, ma il rito non dura meno di due ore, dato che dipende anche dalla presenza di fedeli da battezzare e dalle letture scelte per la celebrazione.