Settebello Barcellona 1992 olimpiadi

L’Olimpiade di Barcellona 1992 fu la prima ospitata dalla Spagna, con 172 paesi partecipanti e 9000 concorrenti, suddivisi in 28 sport e 257 competizioni.

I Giochi Olimpici dell’Italia li videro vincere 19 medaglie di cui 6 d’oro.

Alcune di queste medaglie sono rimaste nella storia dello sport italiano, come l’oro di Fabio Casartelli nella prova su strada di ciclismo maschili ed altri due ori arrivarono dalla scherma, dove nel fioretto Giovanna Trillini vinse l’oro individuale e lo bissò nella prova a squadre con le compagne Bortolazzi, Bianchedi, Zalaffi e Vaccaroni.

Gli altri ori arrivarono dal ciclismo su pista con Giovanni Lombardi e dalla canoa con Pierpaolo Ferrazzi, ma soprattutto dalla pallanuoto maschile.

La Nazionale Italiana di pallanuoto arrivò in Spagna avvolta da grande scetticismo, dato che l’ex CT Fritz Dennerlein aveva ideato un gruppo unito, talentuoso, ma allo stesso tempo poco vincente. Infatti l’Italia nell’ultimo decennio aveva dovuto sottostare alla legge del più forte, con la Jugoslavia dominatrice e la Spagna del fuoriclasse Estiarte sulla cresta dell’onda.

La Federazione Italiana affidò il gruppo al maestro della pallanuoto jugoslava, Ratko Rudic.

Nella prima fase l’Italia convinse subito, con tre vittorie e due pareggi, uno dei quali contro i favoritissimi della Spagna, che portarono gli azzurri a qualificarsi direttamente per le semifinali.

Con la sfida che vale l’accesso alla finale, l’Italia si ritrovò di fronte ad un avversario tutt’altro che agevole, la Squadra Unificata, rappresentativa dell’ex Unione Sovietica.  una delle candidate al titolo, avendo vinto i Mondiali nel 1987 e collezionato altri ottimi risultati negli anni successivi.

La partita fu durissima, ma il Settebello, trascinato da Sandro Campagna, autore di 3 dei 9 gol azzurri, ebbe  la meglio.

Nell’altra semifinale la Spagna vinse contro gli USA con un agevole 6-4.

Per i ragazzi di Rudic, di fronte al pubblico delle Piscine Bernat Picornell, era il momento per sfidare la Spagna, seguita quel giorno anche dal Re Juan Carlos e guidata in campo proprio da Manuel Estiarte.

L’Italia partì subito forte, con la Spagna vittima della pressione che la mandò in tilt.

Per tre quarti, gli spagnoli inseguirono gli azzurri con Massimiliano Ferretti, inarrestabile centroboa, che furono  sempre avanti, raggiungendo in due occasioni anche le tre reti di vantaggio. A trenta secondi dallo scadere però la Spagna, spinta dal pubblico, riuscì  a pareggiare: 7 a 7, così si andò ai supplementari.

Il primo tempo supplementare finì con il parziale di 1-1, ma nel secondo le due squadre non ebbero la meglio e il risultato fu fermo sull’8-8.

Ma il terzo supplementare divenne quello decisivo, infatti a 30 secondi dalla fine Gandolfi trovò il vantaggio e, nell’ultimo assalto degli iberici, la palla arrivò ad Estiarte a 3 secondi dallo scadere, il fuoriclasse spagnolo concluse da distanza ravvicinata e posizione centrale, ma centrò la traversa, è per l’Italia fu oro, che resta ancora oggi l’ultimo successo olimpico del Settebello, poi anni dopo guidato proprio da Sandro Campagna, protagonista di quella splendida partta.