La data di fondazione di Roma nel 753 a.C. resta la più comunemente accettata, a prescindere dal fatto che si trattasse di un nucleo urbano o di un’area occupata da vari villaggi.
L’ organizzazione politica dell’area era di tipo monarchico, come negli anni è stato confermato dai reperti archeologici e dalle fonti classiche.
Negli scavi emersi nella Regia, cioè la casa dove viveva il re, del Foro Romano, venne trovato un vaso di bucchero della fine del VII secolo a.C. con apposta l’iscrizione Rex.
Inoltre si trova la parola regei sulla Lapis Niger, che era il cippo del Foro Romano con l’iscrizione della legge sacra.
Si può inoltre dedurre il ruolo della monarchia da altre iscrizioni rinvenute nel territorio, come quella del rex nemorensis (re del bosco), che era il sacerdote che si occupava della cura dei boschi dedicati a Diana dal VI secolo a.C. fino all’epoca dell’Impero.
La tradizione racconta che il primo re fu Romolo, il figlio di Marte e della vestale Rea Silvia, che diede a Roma le sue prime normative politiche.
Nelle leggende si narra che Romolo, dopo aver fondato la città, cercò d’incrementare il numero dei suoi sudditi aprendo un rifugio sulla collina del Capitolino, dove vi si insediarono commercianti stranieri e le persone cacciate da altre comunità.
Inoltre, il numero della popolazione femminile aumentò con il Ratto delle Sabine, avvenimento entrato nella leggenda, nonché uno dei temi iconografici più rappresentati nelle opere d’arte sulla Roma classca, come nella scultura di Giambologna di Firenze o nel quadro di Jacques-Louis David del Louvre.
Il re sabino di Curi, Tito Tazio, per vendicare il Ratto attaccò Roma e occupò il Capitolino, poi, successivamente, entrambi i villaggi si unirono e si costituì un’unica città con due re fino alla morte di Tito.
L’elenco canonico dei sette re di Roma, otto se si aggiunge Tito Tazio) vede Romolo, il re fondatore della religione romana Numa Pompilio, Tullio Ostilio, che conquistò Alba Longa, Anco Marzio, Lucio Tarquinio Prisco, di origini etrusche, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo.
Nessuno degli storici, attualmente, mette in dubbio l’esistenza degli ultimi tre re, grazie alla documentazione archeologica che conferma le informazioni letterarie, ma non ci sono documenti che possono negare l’esistenza dei restanti quattro.
Parte della storiografia contemporanea dice che l’elenco dei sette re esisteva quando i primi storici romani, nel III secolo a.C., scrissero i propri testi sull’origine di Roma, confermando la loro esistenza.