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Il piccolo elefante che, dalla Francia del primo dopoguerra, ha fatto sognare i bambini di tutto il mondo…

Babar è nato, come in una fiaba, dalla trascrizione dei racconti che Cécile, la moglie dello scrittore e disegnatore parigino  Jean de Brunhoff, faceva la sera, alla luce di una lampada, accanto al letto dei suoi  bambini. 

Da allora la figura del piccolo elefante ha segnato in modo epocale la storia della letteratura per l’infanzia e la letteratura illustrata.

Nel 1931, quando uscì il primo racconto di Babar, un volume di grande formato e con coloratissima immagini stampate in litografia, inaugurò una forma nuova del libro rivolto ai bambini.

La nascita di Babar fu segnata da una tragedia, la sua mamma infatti fu  brutalmente uccisa da un cacciatore e il piccolo elefantino vnne costretto ad abbandonare precipitosamente la foresta placida e lussureggiante che lo accoglieva in una fuga precipitosa verso la salvezza.

Babar arrivò in città, in una Parigi di inizio secolo elegante, austera e pensa “Come sono vestiti bene… Anche a me piacerebbe indossare un bel vestito”.

Grazie ad un colpo di fortuna, una signora che amava gli elefanti capi che Babar desiderava  un vestito elegante, e dato che le piace aiutare gli altri, gli consegnò il suo portamonete.

Babar incominciò così la sua trasformazione in un elefante ben vestito ed istruito e la signora divenne la sua amica più fidata, anche dopo il ritorno al regno degli elefanti.

Da lì in avanti le avventure di Babar e di Celeste, sua moglie, si legato a luoghi e personaggi tra i più fantasiosi.

Tra matrimoni, guerre, feste, viaggi, rapimenti, quello che queste storie preservano è la categoria di un mondo unico, che i bambini mantengono aperta, come nel vedere un elefante sciare elegantemente per le piste innevate in Svizzera, come vivere la sua vita nella foresta, e si ride per il petardo legato alla coda del rinoceronte prepotente e si rimase con il fiato sospeso quando la balena si dimentica di Babar e Celeste su uno scoglio in mezzo al mare.

Babar divenne così un personaggio eccezionale, questo lo era  chiaro da subito, e il successo arrivò giustamente, dando vita ad una tradizione che si sarebbe conclusa solo molti anni dopo.

Jean de Brunhoff scrisse infatti solo se racconti intorno al re elefantino tra il 1931 e il 1941, prima della sua scomparsa per tubercolosi, ma le storie continuarono grazie ad uno dei suoi figli, Laurent, che fino al dicembre del 2017, insieme alla moglie, lavorò a 50 libri dedicati a Babar.