Nota per essere un’antichissima tradizione, che richiama in Umbria ogni anno turisti e visitatori e che mobilita una macchina organizzativa imponente, la Festa dei Ceri si terrà a Gubbio come sempre il 15 maggio, che nel 2024 cade di mercoledì.
In città tuttavia il clima festoso si respira dalla prima domenica di maggio quando, seguendo le tradizione, i Ceri vengono riportati a Gubbio in posizione orizzontale scendendo dalla Basilica del Patrono, in cima al Monte Ingino.
Per tutto il mese inoltre la città è addobbata a festa ed è caratterizzata da un’atmosfera allegra e appassionata e le giornate successive al 15 sono molto particolari per le Famiglie dei ceraioli che hanno portato a casa una buona prestazione e di delusione per quelle che invece hanno motivo di credere che la corsa sia andata male.
È questo uno degli aspetti più caratteristici della Festa dei Ceri, infatti non esiste un vincitore ufficiale e le condizioni che determinano una corsa di successo non sono chiarissime così ogni edizione comporta lunghi strascichi di dibattititra i partecipanti, ma questo è il bello della manifestazione.
I Ceri sono tre strutture di legno formate da due prismi ottagonali sovrapposti e con al centro un asse che fuoriesce alle due estremità, quella superiore e quella posteriore, poi in basso questo si incastra su un supporto chiamato barella che permette ai ceraioli di trasportare la struttura appoggiandola sulle spalle.
Sul cero in alto vengono poste invece statue che rappresentano i Santi Protettori delle tre Corporazioni, Sant’Ubaldo, il patrono della città e che è il protettore dei muratori, San Giorgio, che fa capo invece alla Corporazione dei commercianti e Sant’Antonio, legato a quella dei contadini.
La sfida è quindi tra le tre Famiglie di ceraioli, Santubaldari, Sangiorgiari e Santantoniari, dove la corsa è certamente la parte più importante della festa, caratterizzata in particolare dal fortissimo coinvolgimento della folla che, subito dopo il “via”, grida in coro “Via ch’eccoli”.
Tutta la gara è divisa in quattro tratti e si snoda per le vie della città dando vita a uno spettacolo unico e ricco di tensione, con i Ceri che sfiorano gli edifici.
I ceraioli si danno il cambio con un’abilità davvero incredibile, ma non sempre riescono a evitare di procurarsi piccoli incidenti e lesioni.
Scopo della gara è di far correre il Cero nella posizione più verticale possibile mentre le cadute sono da evitare assolutamente così come gli eccessivi sbilanciamenti e da questo dipende soprattutto l’esito della corsa per ciascuna famiglia di ceraioli.
Molto negativo è considerato subire eccessivi distacchi e quindi essere distanziati significativamente dal Cero che precede, così la velocità è certamente importante anche se non è ammesso il sorpasso e i tre elementi arrivano a destinazione nello stesso ordine in cui sono partiti, cioè Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio.
Il percorso è di circa 4 chilometri e 300 metri, con la partenza davanti alla Chiesa dei Neri e l’arrivo alla Basilica di Sant’Ubaldo, in cima al Monte Ingino.
Anche quello successivo alla festa del 15 maggio è, per la città di Gubbio, un periodo ricco di appuntamenti, con i Ceri Mezzani, che si svolgono la prima domenica dopo il 17 maggio e sono portati da adolescenti, e i Ceri Piccoli che si tengono il 2 giugno e sono portati dai bambini.
La Festa dei Ceri non è una rievocazione storica perché si è sempre tenuta dalla morte di Sant’Ubaldo avvenuta il 16 maggio del 1160 ed è quindi una delle più antiche celebrazioni folcloristiche d’Italia, in tutti questi secoli la tradizione non si è interrotta e questo è un segno dell’entusiasmo e dell’attaccamento degli eugubini a questa manifestazione.
Questo evento è molto amato in tutta l’Umbria tanto che nel 1973 i Ceri sono stati scelti come simbolo della Regione e una loro riproduzione campeggia nel gonfalone e nella bandiera ufficiale.