Dal 1 al 2 giugno, nel borgo umbro di Spello, tornano le tradizionali Infiorate, dove le vie del paese vengono adornate con opere d’arte floreali, che ogni anno attirano migliaia di turisti da tutta Italia e dall’estero.
Le Infiorate di Spello si svolgono ogni anno in occasione del Corpus Domini, festività religiosa che cade sempre la nona domenica dopo Pasqua, gli infioratori spellani sono volontari e appassionati che tramandano quest’arte di generazione in generazione, preparandosi all’evento per tutto l’anno.
L’obiettivo della manifestazione è quello di creare dei perfetti disegni di fiori colorati, in maniera simile alle altre famose infiorate che si svolgono a Noto o Genzano.
Ma la tradizione delle Infiorate di Spello ha radici antichissime e documentate a partire dal 1602, quando fiori e petali venivano lanciati durante le manifestazioni religiose, mentre l’infiorata in occasione del Corpus Dei come la conosciamo risale ai primi del Novecento.
Fu Benvenuto Crispoldi, pittore e anche sindaco di Spello per un breve periodo, a raffigurare per la prima volta le famose tavole floreali in un dipinto sulla processione del Corpus Domini nel paese.
Per quanto la preparazione, è un’ usanza consolidata che la scelta dei fiori e dei soggetti da ritrarre avvenga nei mesi precedenti la manifestazione.
Le settimane prima dell’evento sono dedicate alla creazione delle opere: i maestri infioratori si organizzano in diversi gruppi di lavoro, tutti assegnati a un compito specifico e a una zona precisa, poi le opere vengono esposte a partire dalla sera precedente i festeggiamenti per il Corpus Domini.
I fiori utilizzati per le Infiorate sono raccolti sul Monte Subasio e sull’Appennino umbro-marchigiano nelle settimane precedenti all’evento, nel pieno rispetto della biodiversità e dell’ecosistema locale, poi vengono poi sempre essiccati e i petali vengono separati per l’uso.
Sono le anziane del paese a preparare i petali per la manifestazione dove, oltre ai fiori, si possono usare anche foglie e bacche, ma non legno o altri materiali naturali.
I quadri rappresentano sempre immagini sacre, ma anche volti di personaggi famosi o altre icone religiose e devono avere dimensioni specifiche, con una lunghezza minima di 12 metri o una superficie di almeno 24 metri quadrati.
Tutte le opere realizzate sono bidimensionali, infatti la tridimensionalità viene ottenuta attraverso giochi di colori e prospettive.