sentieri di gusto

Il Cammino del Bitto e Valtellina Casera tra natura, tradizione e gusto.

Sette tappe da non perdere tra i borghi della Valtellina disponibile online e nei punti turistici la guida pocket “I Sentieri di gusto: viaggio in 7 tappe alla scoperta delle DOP Valtellina Casera e Bitto”.

Borghi storici e montagna, pizzoccheri e Sciatt, terrazzamenti e vini di grande struttura ma soprattutto…formaggi da assaporare in alpeggio e in latteria. È solo un assaggio delle emozioni da vivere grazie al primo cammino del Valtellina Casera e Bitto Dop, realizzato dal Consorzio per la Tutela dei due formaggi.

I “Sentieri di gusto”, prevedono sette percorsi enogastronomici e culturali tra i borghi e gli alpeggi più caratteristici delle due produzioni casearie simbolo della Valtellina. Sette tappe che saranno raccontate attraverso il booklet “Sentieri di gusto”, a disposizione dei turisti nei punti informativi e negli enti turismo locali e scaricabile dal sito https://www.ctcb.it/sentieri-di-gusto

Un’occasione per scoprire terrazzamenti storici della Valtellina e borghi fuori dalle consuete rotte turistiche, come Chiuro o Morbegno, ma soprattutto per scoprire segreti e luoghi di produzione del Valtellina Casera, il re dei formaggi valtellinesi di latteria, e del Bitto, il re dei formaggi di alpeggio estivo, prodotto con latte appena munto e lavorato nelle baite a 1400 metri di altezza.

Un modo per apprezzare cucina e tradizioni tramandate dalle genti che della Valtellina hanno fatto, da generazioni, la loro terra: uomini e donne, casari e pastori che, ancora oggi, col loro amore e la loro esperienza, restituiscono formaggi unici al mondo.

Si parte da Chiavenna con i suoi crotti, gallerie rocciose naturali in cui la temperatura costante (tra i 4° e gli 8° per tutto l’anno) garantisce il clima ideale per la stagionatura dei vini ma anche dei formaggi, per arrivare a Morbegno, che da oltre 100 anni ospita la mostra del Bitto e una delle sue più antiche botteghe.

Qui ha sede anche la fattoria La Fiorida, dove la filosofia della filiera corta si sposa con albergo di charme, centro benessere e stella Michelin (ristorante la Presef), o la Latteria Sociale della Valtellina, dove ammirare antichi strumenti in legno e la coldera, la grande marmitta in rame dove si preparavano formaggi, e fare scorta di prodotti caseari.

Andando verso Albaredo, nel Parco delle Orobie, immancabile la sosta in alpeggio al rifugio Alpe Piazza, per assaggiare il Bitto e sperimentare un volo in elicottero verso il ghiacciaio perenne del Monte Disgrazia.

Si prosegue con il borgo antico di Chiuro per una visita all’omonima latteria sociale pluripremiata al concorso del Bitto (per il Bitto 2020, per il Valtellina Casera giovane e per quello con una stagionatura fino a dieci mesi).

Nelle vicinanze, Teglio: uno dei borghi più belli d’Italia e patria indiscussa del pizzocchero, sede dell’Accademia del Pizzocchero oggi conosciuta in tutta Italia.

A Tirano, fa tappa il mitico trenino rosso del Bernina, la tratta ferroviaria più alta delle Alpi e una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide del mondo.

Imperdibile la via dei terrazzamenti che modellano la montagna in un cammino di 70 chilometri sorprendente per i suoi spettacoli naturali: un itinerario dove ci si perde tra vigneti e muretti a secco e lungo il quale assaggiare vini identitari come il Sassella, l’Inferno e lo Sforzato, in abbinamento ai formaggi Bitto e Valtellina Casera.

Per chi ama l’archeologia, c’è il Parco delle Incisioni Rupestri con la Rupe Magna di Grosio, tra le più grandi rocce incise nell’arco alpino: con oltre 5.000 figure di lottatori e animali che risalgono al Neolitico, è uno dei luoghi più visitati in Valtellina.

Infine, Bormio con le sue terme, i profumi e colori delle 2.500 specie vegetali raccolte nel giardino botanico alpino Rezia e il suo Braulio, il liquore tipico della zona, e Livigno. Incastonata nell’angolo più settentrionale della regione, è una località perfetta per escursioni in mountain bike, trekking (ad esempio in Val Saliente, Val di Viera, Sorgente Solforosa) e arrampicate, tanto da essere soprannominata in Lombardia, il “Piccolo Tibet”.

I più pigri, potranno arrivare al Crap de la Parè un balcone naturale a 2.400 metri che offre la vista panoramica più bella del paese.

“Gli itinerari del gusto rientrano all’interno della campagna di promozione “Alle origini del Gusto” e nel piano strategico di investimenti sul territorio per il biennio 2021-2022 del valore complessivo di 600mila euro, annunciato lo scorso maggio.

Il nostro obiettivo è sviluppare un’offerta turistica a 360°, di un territorio che conta quasi 1.200 attività ricettive e che nel 2019, pre-pandemia, aveva registrato tre milioni di presenze con un aumento di quasi un terzo rispetto al 2017, grazie ad una offerta che si sviluppa principalmente tra Madesimo, Bormio con le fonti termali, e Livigno (report di The European House – Ambrosetti), valorizzando anche l’offerta gastronomica che i nostri allevatori, produttori e stagionatori, piccole e grandi aziende zootecniche, latterie di paese e moderni caseifici offrono, portando avanti una tradizione millenaria”ha spiegato Vincenzo Cornaggia, Presidente del Consorzio CTCB.

I percorsi, raccontati attraverso una cartina e a disposizione dei turisti nei punti informativi e negli enti turismo locali, saranno pienamente fruibili online anche da smartphone e tablet.

Un modo per avere informazioni turistiche sui borghi, suggerimenti sui percorsi (montani, religiosi e culturali), una panoramica delle eccellenze enogastronomiche e il calendario degli eventi estivi.