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Nell’anno della pandemia 20 milioni di consumatori italiani hanno acquistato cibo presso i mercati contadini trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che portano in tavola.

Lo rende noto la Coldiretti sulla base dell’esclusivo rapporto sulla “World Farmers Market Coalition” realizzato dal Centro Studi Divulga per l’avvio inaugurale del pre-summit Onu sui sistemi alimentari, con la presenza della vice segretaria Amina J. Mohammed, ospitato nella capitale fino al 28 luglio in occasione della presidenza italiana del G20.

L’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica per un fatturato nazionale della filiera corta con vendita diretta che raggiunge i 6 miliardi di euro all’anno.

Un sistema organizzato da nord a sud del Paese che non ha solo un valore economico ma svolge anche un’importante funzione sociale spingendo la riscoperta della vita di comunità, sostenendo la libertà di scelta e la consapevolezza dei consumatori nella scelta dei prodotti, promuovendo l’educazione alimentare, diffondendo la conoscenza dei territori in un territorio che vanta il patrimonio di biodiversità più elevato d’Europa raccontato anche attraverso i Sigilli di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani, grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata nel Belpaese.

I farmers market di Campagna Amica hanno poi dimostrato di saper mobilitare energie positive di solidarietà come è avvenuto nell’ultimo anno di pandemia Covid quando oltre 5 milioni di chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di altissima qualità sono stati distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e Campagna Amica per garantire un pasto sano ai più bisognosi anche attraverso l’iniziativa della spesa sospesa nei mercati contadini.

Grazie a una varietà di offerta che spazia dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori – sottolinea Coldiretti – la spesa media nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, arrivando a rappresentare oltre un terzo della spesa alimentare totale tra coloro che frequentano i farmers market.

A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità, ma anche perché per l’enogastronomia l’84% degli italiani preferisce fare acquisti di persona direttamente dal produttore poiché ciò garantisce maggiore attenzione nella selezione e anche un servizio di consulenza rispetto al web, secondo l’analisi Coldiretti.

Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte.

Ma le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali secondo l’Ispra e garantiscono un contributo importante alla lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici che provocano danni e vittime in tutto il mondo.

È stato calcolato infatti che  un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto aereo.

“Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” afferma il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo nel sottolineare che “siamo di fronte a una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.