Con tante novità, domenica 1 settembre torna il Palio di Asti, nato nel momento di massima espansione commerciale, sociale ed economica della città, allo scopo di celebrare la rinascita della città, a seguito del rinnovamento economico dell’Europa occidentale verificatosi dopo l’anno 1000.
Intorno al 1800, ci furono alcuni cambiamenti nella celebrazione del Palio, ad esempio ad aprire la corsa dei cavalli non fu più il sindaco della città, bensì il Maire, membro della Legione d’Onore, inoltre si cominciò a indire il Palio nel mese di aprile e non più a maggio.
Durante la seconda guerra mondiale la corsa fu sospesa, per poi essere ripresa con le concomitanti celebrazioni per i mille anni del marchesato di Monferrato e delle commemorazioni dell’ottavo centenario di Pontida e della Lega Lombarda.
Così la corsa ritrovò il legame con il Medioevo, quando nacque il Palio di Asti, e la tradizione medievale cui sarebbe rimasta fedele negli anni successivi, fino ai giorni nostri.
L’ultimo cambiamento importante apportato alla corsa fu lo spostamento al mese di settembre, per celebrare anche le manifestazioni intese a proporre ai visitatori i prodotti dell’enogastronomia e non solo, che il territorio astigiano vanta oggi.
Elemento portante delle celebrazioni è ancora oggi la Douja d’Or, il Salone nazionale dei Vini Selezionati che dura dieci giorni contestualmente al Festival delle Sagre, grande rassegna della cucina contadina.
Ogni anno poche ore prima dell’inizio della corsa dei cavalli, per il centro della città è possibile seguire la storica sfilata di 1200 persone, che scende per le vie del centro storico della città con eleganti figuranti in abiti medievali che rievocano il periodo dal XII al XV secolo.
Ogni contrada partecipante al Palio, può prendere parte al corteo con quarantacinque persone, con costumi aderenti a un tema ben definito del periodo medievale.
I preparativi, affinché tutto sia creato a regola d’arte, abiti, attrezzi, carri e quant’altro, vengono realizzati a partire dall’inverno, in modo che ogni corteo sia impeccabile.
Ogni parte del corteo vede personaggi di alto rango come dame, cavalieri e nobili oppure scene di vita popolane, tra qualsiasi evento o personaggio che riporti al periodo medievale.
Dal 1983, il Soroptimist di Asti ha istituito un premio al borgo, rione o comune che partecipa alla sfilata storica, che rappresenterà al meglio il tema scelto, con come premio una pergamena d’autore dipinta da un maestro scelto.
L’assegnazione del premio sarà determinata da una giuria composta di scenografi, costumisti, esperti di storia medievale e storia dell’arte.
Quest’anno per celebrare i 1900 anni dal martirio di San Secondo, patrono della città, ci saranno due palii, uno dedicato alla corsa di Borghi e Rioni della città e uno dedicato ai Comuni di Asti partecipanti al palio.
I borghi e i rioni si sfideranno in due batterie da sette, e poi una finale a otto, mentre i Comuni di Asti correranno un palio proprio, in un’unica batteria.
Tra la seconda batteria e la finale dei borghi e rioni, i comuni correranno il loro palio, in un’unica corsa, che proclamerà il vincitore dopo i tre giri di corsa.