Figura singolare di musicista, dalla natia Tortona Lorenzo Perosi fu il simbolo dell’arte della musica sacra del primo Novecento…

Lorenzo Perosi nacque il 21 dicembre 1872 a Tortona, vicino ad Alessandria, da Giuseppe e Carolina Bernardi, da una famiglia borghese di grande tradizione musicale e dotata di una forte fede cattolica.

I primi insegnamenti musicali Perosi li ebbe dal padre, maestro di cappella nel duomo di Tortona e nel 1888, quindicenne, partecipò con il genitore a un pellegrinaggio a Roma dove, in occasione di un’udienza papale, consegnò a Leone XIII un album di sue composizioni.

Dal 1888 al 1890 Michele Saladino, insegnante nel Regio conservatorio di musica a Milano, spinto dal padre istruì il ragazzo nella composizione con una lunga serie di lettere.

Nell’abbazia di Montecassino, dal novembre 1890 al luglio 1891, Perosi fu insegnante di teoria e solfeggio e organista, poi proseguì gli studi con Saladino, immergendosi negli studi del canto gregoriano.

Lorenzo nell’aprile del 1892 fu ammesso al Conservatorio di musica di Milano, sempre sotto la guida di Saladino e in meno di tre mesi compì il corso medio di composizione, con una votazione ragguardevole, poi lasciò il Conservatorio.

Nell’aprile 1894 Perosi ricevette la tonsura, avviandosi al sacerdozio, poi incontrò a Mantova il vescovo Giuseppe Sarto, patriarca di Venezia nel 1893 e papa Pio X nel 1903, di cui divenne amico grazie al comune desiderio di rinnovare la musica ecclesiastica.

L’8 giugno 1894 il ragazzo ebbe l’incarico di maestro di cappella nella basilica di San Marco in Venezia e il 25 novembre accompagnò l’ingresso del patriarca Giuseppe Sarto in basilica con il mottetto a sei voci Ecce sacerdos.

Il 15 dicembre 1898 Perosi fu nominato da Leone XIII direttore della Cappella musicale pontificia Sistina, a fianco fino al 1902 del suo predecessore Domenico Mustafà, con il quale fin da subito sorsero contrasti.

Nel 1903 collaborò con Giovanni Tebaldini, Angelo De Santi, il cardinal Carlo Respighi e altri alla stesura del motu proprio Inter sollicitudines di Pio X, oltre a progettare una Scuola benedettina per insegnare il canto gregoriano a San Pietro.

Ma nel 1907, mentre lavorava all’oratorio Transitus animae, Perosi fu afflitto da disturbi mentali che si aggravarono notevolmente in seguito alla perdita del padre, avvenuta il 25 novembre 1908, al quale è dedicato l’oratorio In Patris memoriam, eseguito nel 1910 al teatro San Carlo di Napoli.

Dalla fine del 1918 il musicista non fu più in condizione di dirigere la Cappella pontificia, la cui guida fu affidata al fratello Marziano.

Le condizioni di salute di Perosi con il tempo peggiorarono, tanto che il tribunale civile di Roma, il 15 dicembre 1922, emanò la sentenza d’interdizione, poi revocata nel 1930.

Dopo che il musicista ebbe superato questo periodo difficile, Pio XI nel 1928 lo confermò come il direttore della Cappella Sistina.

Nonostante varie ricadute fisiche e psichiche, nel 1934 Perosi riprese la direzione della Cappella, rinnovata nell’organico e per Pio XII scrisse nel 1939 una Messa a 4 voci.

Dal 1952 Perosi venne sostituito come direttore della Cappella Sistina da Domenico Bartolucci.

Colpito da gravi disturbi vascolari, Lorenzo Perosi morì il 12 ottobre 1956, nel palazzo del Sant’Uffizio di Roma.

Nel 1959 la salma del compositore venne traslata dal cimitero del Verano di Roma e solennemente tumulata nella cattedrale di Tortona.