Con i Giochi di Atlanta, le Olimpiadi festeggiarono il loro centenario con un’edizione tra le più criticate nella storia, fin dal giorno dell’assegnazione delle Olimpiadi alla città americana, poiché molti avrebbero preferito che il centenario dei Giochi si celebrasse ad Atene, la città che aveva ospitato la prima edizione.

Le critiche riguardarono anche la massiccia presenza degli sponsor, poiché il Comitato Organizzatore si affidò interamente ai fondi degli sponsor per la realizzazione degli impianti sportivi, lasciando alle casse pubbliche la realizzazione delle infrastrutture, che permise di organizzare le Olimpiadi senza dover far pesare i costi sui contribuenti.

Malgrado le critiche, i Giochi di Atlanta sono ricordati positivamente per l’alto numero di Paesi partecipanti e i record registrati.

Le cerimonie di apertura e di chiusura e le gare di atletica delle Olimpiadi di Atlanta si svolsero al Centennial Olympic Stadium, lo Stadio Olimpico che il 27 agosto 1996, dopo la chiusura dei Giochi Paralimpici, divenne il Turner Field, stadio della squadra di baseball degli Atlanta Braves.

Tra le nuove strutture, oggi il Centennial Olympic Park è un luogo amato da cittadini e turisti, mentre i dormitori del Villaggio Olimpico sono gli alloggi utilizzati dal Georgia Institute Technology.

Ai Giochi di Atlanta c’erano 197 nazioni, un record, oltre a una rappresentanza della Palestina, mentre la squadra sudafricana sfilava dietro il vessillo della riunificazione razziale.

L’eroe dei Giochi fu il texano Michael Johnson che compì la storica impresa, di vincere nella stessa Olimpiade il titolo dei 400 metri e tre giorni dopo quello dei 200 metri, portando il record mondiale a un incredibile 19 32.

Anche Carl Lewis ebbe il suo record personale, a 35 anni vinse la quarta medaglia d’oro consecutiva nel salto in lungo.

Alle Olimpiadi non mancarono piccoli drammi personali, come quello della piccola ginnasta statunitense Kerri Strug che, fratturatasi una caviglia alla conclusione del volteggio, riuscì ugualmente a terminare l’esercizio contribuendo alla prima vittoria della squadra USA nella ginnastica.

Anche per Jury Chechi, dominatore da anni negli anelli, fu la prima medaglia d’oro ai Giochi, dopo il forfait di Barcellona 92 causato da un infortunio a pochi giorni dalle gare.

Fu invece uno sconosciuto atleta sudafricano, Josia Thugware, a vincere la più classica delle gare olimpiche, la maratona.

Gli italiani, protagonisti dall’inizio alla fine, debuttarono vincendo con Roberto Di Donna la prima medaglia d’oro messa in palio il 20 luglio nel tiro a segno con la pistola ad aria compressa e pur sbagliando l’ultima finale in programma il 4 agosto, terminarono i Giochi con una medaglia d’argento nella pallavolo.

In tutto ci furono 13 medaglie d’oro 10 d’argento e 12 di bronzo per l’affermazione olimpica più prestigiosa se rapportata al numero di prove e al numero degli atleti partecipanti.

Nel medagliere finale gli Stati Uniti vinsero 44 ori 32 argenti e 25 bronzi, seguiti dai tedeschi con 65 medaglie, di cui 20 d’oro, tornati alla grande dopo la crisi seguita alla riunificazione, poi la Russia (61 medaglie, 26 d’oro), Cina (50 medaglie) Australia (41 medaglie) e Francia (37 medaglie).