Il vincitore del premio Strega 2020 è Sandro Veronesi con Il colibrì (La nave di Teseo) che racconta la vita  di Marco Carrera, che cerca di mantenersi stabile, tra il dolore e la forza della vita, anche quando è disperata.

La sestina del premio ha visto Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo) con 200 voti, Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi) con 132 voti, Valeria Parrella, Almarina (Einaudi) con 86 voti, Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli) con 70 voti, Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori) con 67 voti e Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango) con 50 voti.

La storia del premio Strega parte nel 1944, quando la scrittrice Maria Bellonci decise di organizzare un salotto letterario nella casa romana della scrittrice e del marito, con nomi come Massimo Bontempelli, Guido Piovene, Mino Maccari, Gianfranco Contini, Carlo Emilio Gadda, Anna Banti, Corrado Alvaro, Aldo Palazzeschi, Vasco Pratolini, Ignazio Silone, Alberto Moravia, Elsa Morante, Giorgio Bassani, Mario Praz, Alba De Céspedes, Giuseppe Ungaretti, Renato Guttuso, Anna Maria Ortese, Gianna Manzini, Vitaliano Brancati, Francesco Flora e Carlo Levi.

Una sera del gennaio 1947 gli Amici della domenica, così si chiamavano, durante una cena in trattoria decisero di creare un premio per la miglior opera letteraria dell’anno.

Goffredo Bellonci parlò del progetto a Guido Alberti, un imprenditore di Benevento, che convinse la sua famiglia, produttrice del famoso Liquore Strega, a contribuire con duecentomila lire.

La formula del Premio resta quella delle prime edizioni, sia pure con qualche modifica, dove possono partecipare i libri pubblicati in Italia tra il 1 aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso, sostenuti dalla candidatura di almeno due Amici della domenica, che dai 170 degli esordi sono diventati più di 400.

Ad aprile il Comitato direttivo si riunisce alla Fondazione Bellonci e seleziona 12 titoli semifinalisti, dai quali in giugno esce la cinquina dei finalisti e il primo giovedì del mese di luglio viene eletto il vincitore.

Da alcuni anni parte dei voti è affidata ai cosiddetti lettori forti, 40 persone che leggono almeno 12 libri l’anno selezionati da librerie indipendenti italiane associate all’ALI, e scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero. 460 voti in tutto.

Il primo vincitore fu lo scrittore abruzzese Ennio Flaiano con Tempo di uccidere, ma negli anni successivi il premio è stato assegnato a molti capolavori della letteratura, come Elsa Morante con L’isola di Arturo nel 1957, Sessanta racconti di Dino Buzzati (1958), Giuseppe Tomasi di Lampedusa con Il Gattopardo nel 1959, Natalia Ginzburg con Lessico famigliare nel 1963, Anna Maria Ortese con Poveri e semplici nel 1967. La chiave a stella di Primo Levi (1979).

Hanno partecipato allo Strega ma non vinto grandi autori come Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda.

Come ogni manifestazione, lo Strega non è stato esente da polemiche e la prima risale al 1986, quando morì la fondatrice Maria Bellonci.

A succederle nell’organizzazione fu Anna Maria Rimoaldi, collaboratrice dei Bellonci fin dagli anni Sessanta, che fondo la Fondazione Bellonci e l’attribuzione del premio al romanzo, uscito postumo, di Maria Bellonci, Rinascimento privato, con varie polemiche.

Nel 1989 Giuseppe Pontiggia con La grande sera si aggiudicò il premio superando di un solo punto Roberto Calasso e da allora la Adelphi, di cui Calasso è il fondatore, non partecipa al premio.