Emilio Salgari, il sognatore, l’avventuriero ma solo sulla carta, colui che dette vita a Sandokan e al Corsaro Nero.

Centocinquantotto anni fa a Verona nacque Emilio Salgari, scrittore, ma anche uno dei grandi sognatori del Novecento…

Salgari nacque il 21 agosto 1862 a Verona in una famiglia di piccoli commercianti e nel 1878 cominciò a frequentare il Regio Istituto Tecnico e Nautico Sarpi di Venezia, senza però arrivare a conseguire la qualifica di capitano di marina come desiderava.

Il primo lavoro di Salgari che fu pubblicato era I selvaggi della Papuasia, un racconto scritto a vent’anni, edito in quattro puntate su un settimanale milanese.

A partire dal 1883 iniziò a riscuotere un grande successo con il romanzo La tigre della Malesia, sempre pubblicato a puntate sul veronese La nuova Arena, ma nonostante il buon riscontro di vendita, Salgari non ebbe nessun ritorno economico importante.

Nel 1884 pubblicò a puntate il suo primo romanzo, La favorita del Mahdi, che aveva scritto sette anni prima, nel 1877.

Dopo il suicidio del padre nel 1889, Emilo sposò Ida Peruzzi, attrice di teatro, con la quale si trasferì a Torino.

Iniziò una fase molto prolifica per Salgari che, dopo aver stipulato un contratto con l’editore Speirani, pubblicò tra il 1892 e il 1898 una trentina di opere, poi passò all’editore Antonio Donath nel 1898, lavorando inizialmente a Genova, poi di nuovo a Torino.

Nel 1906 la sua casa editrice divenne Bemporad.

Oltre la scrittura di Salgari, è molto più importante la sua impressionante produzione romanzesca, con ottanta opere, ben 200 se si considerano anche i racconti brevi.

Le storie sono sempre divise cicli avventurosi, con la creazione di personaggi di grande successo, come Sandokan, Yanez De Gomera o il Corsaro Nero.

Ma l’ingenuità di Salgari lo portò a vedere beneficiare dei proventi dei suoi libri solo gli editori e per lo scrittore le difficoltà economiche furono una costante fino alla morte.

A partire dal 1903 la moglie di Emilio iniziò a dare segni di squilibrio mentale, e per questo i debiti che Salgari fu costretto a contrarre per poter pagare le cure aumentarono giorno dopo giorno.

Tutti gli sforzi dello scrittore si rivelano vani e nel 1911 Ida fu ricoverata in manicomio.

Sensibile e fragile d’animo, ormai sull’orlo della disperazione, Emilio Salgari si tolse la vita il 25 aprile 1911, lasciando una lettera ai figli e una missiva agli editori.

Ma un tragico destino segnò per sempre la famiglia dello scrittore, nel 1931 Romero, uno dei suoi quattro figli, si suicidò e anche Omar, il minore, si buttò nel 1963 dal secondo piano del suo alloggio.