Non tutti sanno che Alessandro Manzoni ha chiamato Don Abbondio il curato dei Promessi sposi ispirandosi all’omonimo santo, vescovo di Como, città che conserva tuttora i suoi resti nella basilica a lui dedicata e lo festeggia il 31 agosto…

La leggenda dice che Abbondio era greco, originario di Tessalonica, oggi Salonicco, ma il nome così latino fa dubitare di questo, però si sa che conosceva bene la lingua greca, caso molto raro nella Chiesa d’Occidente alla sua epoca.

Non si conosce la data di nascita del protettore di Como, la prima notizia su di lui risale al 17 novembre 440, quando Abbondio, primo collaboratore del vescovo Amanzio in Como, ricevette la consacrazione episcopale come suo successore.

Ma non poté dedicarsi subito alla diocesi, poichè papa Leone I Magno ebbe bisogno di lui per un compito molto delicato, quella di andare a Costantinopoli come legato pontificio presso l’imperatore Teodosio II.

E lì Abbondio dovette ristabilire in modo duraturo l’unità nella fede, minata dal lungo conflitto dottrinale suscitato dal vescovo Nestorio e dall’archimandrita Eutiche, due figure eminenti del cristianesimo orientale.

Era successo che la chiesa di Bisanzio era entrata in contrasto con la dottrina della Chiesa di Roma e dei concili sul tema delle due nature, umana e divina, nella persona di Cristo, ma erano anche in contrasto fra di loro, con le divisioni anche fra i cristiani, i conflitti per la nomina dei vescovi, seguite da numerose violenze fisiche, come accadde al patriarca Flaviano di Costantinopoli, seguace dell’ortodossia, aggredito brutalmente e deposto, tanto da morire poco dopo.

Morto anche l’imperatore Teodosio II nel 450, Abbondio a Costantinopoli trovò il suo successore Marciano, e a lui, come ai vescovi, al clero, ai monaci e ai fedeli, ribadì con franchezza la dottrina cattolica sulle due nature in Cristo, come l’aveva esposta Leone I in una lettera a Flaviano.

Abbondio portò a termine la missione facendo accettare il documento pontificio da tutti i vescovi d’Oriente, come quello di Costantinopoli, già nemico di Flaviano, per poi essere accolto con gioia a Roma da papa Leone nel 451.

Dopo una missione nel Nord dell’Italia, il santo divenne il vescovo di Como a tempo pieno, annunciando il Vangelo nelle regioni montane, nella zona di Lugano e nelle regioni non ancora cristianizzate.

Il diplomatico e teologo di Como morì in un giorno di Pasqua, dopo aver predicato, ma non si conosce con precisione l’anno della morte, indicato da alcuni nel 469, da altri nel 488 o nel 499.

Il Martyrologium Romanum lo ricorda il 2 aprile, mentre la diocesi di Como lo festeggia il 31 agosto.