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La Pinacoteca Civica di Como presenta nelle sale al primo piano, fino al 13 ottobre, la mostra Voci dal paesaggio nordico dedicata agli artisti svedesi Britta Marakatt–Labba e Lars Lerin, con la curatela degli architetti Davide Adamo e Marina Botta.

Al centro della ricerca dei due artisti c’è l’osservazione e la rappresentazione di una regione del Nord Europa, ancora in gran parte allo stato naturale, l’attenzione per il valore del paesaggio, il clima e l’identità dei luoghi, con storia, cultura, mitologia e tradizioni, che  coinvolge in un’esperienza più profonda, cognitiva e sensoriale.

Il percorso espositivo propone un’immersione nel paesaggio nordico tra forme, colori, profumi e materiali richiamati da betulle, pini, muschi, licheni, legni, sassi e conchiglie, pelli di renna e i colori del cielo d’inverno e del mare ghiacciato, dove le  opere raccontano l’anima dei luoghi e diventano scene di vita e di azioni dell’agire umano: le case e il lavoro dei pescatori nei piccoli porti delle isole Lofoten, i boschi di betulle della regione del Värmland, la vita nomade dei Sami/Lapponi e le loro proteste per difendere le terre e i pascoli delle renne, insidiati dallo sfruttamento delle risorse naturali che dai cambiamenti climatici.

L’obiettivo della mostra è stimolare il dibattito sul valore e la fragilità del paesaggio, anche il nostro, e incentivare la consapevolezza che la bellezza del paesaggio dipende da come lo usiamo e come lo viviamo.

Il dialogo tra arte e natura nordica è sviluppato da Britta Marakatt–Labba e Lars Lerin con diverse tecnichi,  la prima con i ricami e il secondo con l’acquerello per paesaggi di campi innevati, di boschi e di mare, facendoci percepire il freddo, il silenzio e l’immensità degli spazi, includendo oltre i significati simbolici ereditati dalla mitologia e dalla storia.

In mostra a Como ci sono i ricami di Britta Marakatt–Labba, artista tessile e pittorica strettamente legata alla narrativa Sami, una cultura che attraversa il Nord di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, figlia di allevatori di renne e cresciuta in un territorio dal clima rigido, che racconta la storia di un popolo poco conosciuto e ancora in cerca di legittimazione, nonostante le sue antichissime origini.

Gli acquerelli di Lars Lerin, pittore e scrittore, raccontano percezioni e legami a paesaggi di boschi e di mare, facendoci capire il freddo, il silenzio e l’immensità degli spazi, e sono stati esposti in mostre personali e collettive in musei e gallerie d’arte in Svezia, Danimarca, Finlandia, Francia, Isole Faroe, Islanda, Germania, Norvegia e Stati Uniti.

Il rapporto con la natura è amplificato da una installazione verde, curata da Botanic Studio And Deco, ispirata alla vegetazione della foresta svedese, in cui il visitatore può immergersi e rigenerarsi, accompagnato dal sonoro curato da Paolo Lipari.