Fino al 6 gennaio 2025 a Villa e Collezione Panza a Varese è da vedere la mostra Nel tempo, a cura di Gabriella Belli con Marta Spanevello, su come il tempo è stato raccontato nell’arte contemporanea.
L’esposizione parte con un lavoro di Gregory Mahoney, Time Study (2000) dove venti lettere in acciaio ossidato e fuliggine compongono la scritta Time exists in the minds, interrogando il pubblico sul valore del tempo, come la piccola scultura di Franco Monti Emerging time (2002) a ricordare che il tempo avanza, procede e ci precede.
Il viaggio prosegue con i lavori di Allan Graham, Susan Kaiser Vogel, Grenville Davey e William Metcalf, prive di coordinate temporali certe, che raccontano un tempo metafisico e assoluto.
Si passa quindi al concetto di tempo come durata con i lavori di Hanne Darboven, On Kawara, Jan Dibbets, Franco Vimercati, ma anche con Walter De Maria, Cioni Carpi, Maurizio Mochetti e Robert Tiemann.
Tra le curiosità della sezione c’è One Million Years di On Kawara, che vede la lettura di un milione di anni, scritti sotto forma di date in dieci grandi volumi, e che diventerà l’oggetto di una performance dal vivo aperta al pubblico.
Nelle opere di Vincenzo Agnetti, Pier Paolo Calzolari, Stephan Dean, Lawrence Carroll e Ron Griffin, il tempo è visto come frammento, connesso all’elemento biografico e, facendo ricorso a coordinate geografiche e temporali precise, questi autori rappresentano i luoghi della memoria, del ricordo.
La mostra prosegue con le installazioni sonore di Michael Brewster e le macchine in movimento di Piero Fogliati, che emettono vibrazioni sonore e rompono il silenzioso fluire del tempo, permettendo di udirne il rumore.
Inoltre l’ambiente dedicato a Fogliati è completato da Fleximofono 2002, opera donata nel 2024 al FAI dal figlio dell’artista Paolo.
Nella scuderia piccola nell’ala dei Rustici l’installazione The Eighth Investigation, Proposition 3 di Joseph Kossuth ha lo scopo di far compere al visitatore compiere l’azione del tempo sedendosi al tavolo e sfogliando i quaderni esposti, mentre sulle pareti scorrono le lancette di ventiquattro orologi con orari diversi.
Il percorso si conclude con la proiezione del film di Buster Keaton Seven Chances, film muto del 1925, straordinaria interpretazione dell’attore americano che, in sequenze surreali, trasferisce nel mezzo cinematografico il senso del tempo che la mostra ha raccontato al suo pubblico.
Nel tempo è un progetto espositivo legato ai temi cari a Giuseppe Panza, che intende valorizzare un nucleo di opere facenti parte della recente donazione di Rosa Giovanna Magnifico e della famiglia Panza al Fai del 2022, oltre a vari prestiti temporanei della Panza Collection di Mendrisio.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo, edito da Magonza Editore, con un testo introduttivo di Gabriella Belli e schede critiche di Marta Spanevello, con il volume due preziosi saggi: uno di Italo Calvino, Il crollo del tempo, del 1977, e l’altro di Ivano Dionigi con un estratto dal libro Segui il tuo Demone del 2020, entrambi concessi per questa pubblicazione.
Il percorso espositivo è accompagnato anche da una serie di podcast che spiegano al visitatore il significato delle opere tra varie suggestioni di filosofi e letterati, utili chiavi di lettura che rimandano alla riflessione sul tema del tempo che da secoli interroga l’uomo.