Giornalista, scrittore, dialoghista, sceneggiatore, drammaturgo, attore, Truman Capote fu uno degli scrittori simbolo del Novecento americano….

Nato il 30 settembre 1924 a New Orleans, Truman crebbe in Alabama, a Monroeville, accudito dai parenti cui era stato affidato dopo il divorzio dei genitori, la madre, scostante e turbolenta lo visitava occasionalmente, mentre il padre riapparve solo quando Capote divenne ricco e famoso.

L’infanzia del piccolo Truman non fu molto felice, e la sua unica amica fu Harper Lee, che divenne a sua volta celebre come scrittrice grazie al vincitore del Premio Pulitzer Il buio oltre la siepe, dove Truman è raffigurato nel piccolo Dill.

Anche durante l’adolescenza la vita per lo scrittore non fu semplice, a scuola era preso in giro per i suoi modi dandy, e solo l’insegnante d’inglese del college seppe apprezzare la sua sterminata fantasia, alimentata dalla sua passione per la lettura.

Dopo la scuola Truman si trasferì a New York, dove trovò lavoro come fattorino presso il “New Yorker”, celebre rivista letteraria, da cui però fu licenziato dopo essersi spacciato come inviato in occasione di un convegno letterario.

Nel frattempo, alcuni suoi racconti furono pubblicati sull’Harper’s Bazaar e sul Southern Gothic Novelist.  Un successo inaspettato arrivò con Miriam, edito dA una rivista femminile, che gli aprì le porte dei salotti mondani della Grande Mela.

Capote, dallo stile raffinato e profondo intellettuale, divenne in poco tempo amico di Ronald Reagan, Tennessee Williams, Jackie Kennedy, Andy Warhol e Humphrey Bogart, ma la sua vita mondana fu aggravata da un carattere difficile e dalla scoperta della sua omosessualità.

Truman divenne anche uno scrittore conosciuto dopo Altre voci, altre stanze del 1948, poi fu la volta del notissimo Colazione da Tiffany e del musical House of flowers, di cui compose i brani musicali.

Nel 1959 il New Yorker propose allo scrittore la scelta tra due storie, la prima era il massacro di una famiglia di semplici agricoltori, padre, madre e due figli, avvenuto nell’Arkansas, pare senza alcuna ragione, e la seconda su una donna delle pulizie a servizio nelle case dei ricchi.

Truman decise di occuparsi della prima e, trasferitosi nella cittadina del delitto, assieme ad Harper Lee, conobbe i due assassini, Perry Edward Smith e Richard Eugene Hickock, identificandosi in parte con uno di essi, che era stato abbandonato da piccolo.

Il viaggio e un lavoro d’indagine durato sei anni portarono alla pubblicazione nel 1966 di A sangue freddo, l’opera più famosa di Capote.

Per festeggiare la pubblicazione del libro ci fu un gigantesco party del 28 novembre, al Plaza Hotel di New York, il Black and White Ball, dedicato a Katherine Graham, editrice del Washington Post, con 500 invitati del bel mondo.

Poco dopo iniziò già la parabola discendente di Capote, che con il romanzo Preghiere esaudite, che non fu mai completato, cercò di raccontare le osservazioni del suo incontro con il jet set, ma la scelta gli fece perdere tutte le sue amicizie.

Droga e alcol divennero sempre di più protagonisti della vita dello scrittore, che passò l’ultima parte della sua vita con uomini che mirano solo al suo denaro, oltre a sviluppare una forma gravissima di epilessia, dovuta all’abuso di sonniferi.

Negli ultimi anni Capote passò intere settimane a bere e a dormire, sul letto di casa o in un ospedale di New York e due tentativi di disintossicazione non andarono a buon fine.

A 59 anni, Truman Capote morì il 25 agosto 1984, per cirrosi epatica, mentre si trovava a Bel Air, Los Angeles, ospite di uno dei pochi amici che non lo abbandonò mai, Joanne Carson.