L’uomo che, con la sua abilità politica, creò gli Stati Uniti d’America…

George Washington nacque il 22 febbraio 1732 nella contea di Westmoreland, in Virginia e fu educato privatamente dal padre Augustine e dal fratellastro Lawrence.

A diciassette anni ottenne il primo incarico pubblico, diventando l’ispettore della contea di Culpepper e nel 1752 il governatore regio della Virginia Sir Robert Dinwiddie, lo nominò coadiutore per il distretto meridionale della colonia.

George intraprese la sua prima missione nell’estate del 1753, quando i Francesi provenendo dal Canada s’insediarono lungo le rive del fiume Ohio, minacciando la Virginia.

Gli aspri combattimenti che l’esercito britannico dovette affrontare per respingere gli assalti dei Francesi e degli alleati Indiani Irochesi segnarono l’inizio della Guerra Franco-Indiana, parte della Guerra dei Sette Anni (1756 – 1763) che fu il culmine degli scontri occorsi tra Francia e Gran Bretagna durante il XVIII secolo.

Alla fine, con il Trattato di Parigi, i Borboni cedettero ai Britannici il Canada, la regione dei Grandi Laghi, la valle del Mississipi e la Louisiana.

Nel 1754 Washington si congedò per poi essere richiamato dal Generale di Divisione Edward Braddock, impegnato a combattere i Francesi di Fort Duquesne.

Un anno dopo Sir Robert Dinwiddie nominò il Colonnello Washington comandante in capo delle truppe coloniali virginiane, per presidiare l’inquieta frontiera.

Nel 1759 Washington si congedò definitivamente dall’esercito e sposò Martha Dandrige Curtis, giovane e facoltosa vedova.

Per quindici anni, fino al 1774, fu membro della Camera dei Borghigiani, cioè la Camera Bassa dell’Assemblea Legislativa virginiana, dove si distingue, per essere uno dei più accesi sostenitori dei diritti dei coloni nel nome del Common law e del diritto consuetudinario britannici, che assicuravano a tutti i sudditi della Corona Inglese, un pari trattamento.

Con la rivoluzione americana, Washington divenne un protagonista sia sul versante bellico che quello politico e culturale, passando l’inverno 1774 – 1775 nella riorganizzazione delle Milizie coloniali virginiane.

Durante il 1775 il secondo Congresso continentale lo elesse all’unanimità Comandante in capo dell’esercito indipendentista.

Terminata la guerra civile e firmata la pace il 3 settembre 1783, il Generale Washington si ritirò a vita privata a Mount Vernon, mentre gli Stati  Uniti si organizzarono attraverso gli articoli della Confederazione, ratificati nel marzo 1781.

Quando cinque anni più tardi a Filadelfia fu convocata una Convenzione con il compito di rivedere, alla presenza di tutti i rappresentanti delle ex-colonie, la dichiarazione d’indipendenza, da più parti tacciata di sostanziale debolezza e inadeguatezza nell’organizzazione dei soggetti politici, l’Assemblea Legislativa della Virginia elesse George Washington come proprio rappresentante e primo presidente della nuova nazione.

Il grande generale accettò, riservando per sé un ruolo solo politico e delegando gli aspetti tecnici relativi alla revisione della struttura del documento a James Madison.

George Washington, terminato il suo mandato e tornato a vivere nelle sue terre, morì il 14 dicembre 1799, a sessantasette anni.