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Una villa che ha fatto  parte della grande storia del primo Novecento…

Villa Giusti sorge lungo la strada che già nel periodo romano collegava Padova con Abano Terme, come dimostra il frammento di lapide funeraria in pietra rosata del I secolo d.C., ritrovato nelle campagne circostanti nel 1842 dal parroco della vicina chiesa di Santa Maria di Mandria e donata ai proprietari della villa.

L’origine medievale del complesso è confermata dal reperimento su un muro interno di una finestrella gotica e dalle colonne di sostegno in mattoni ancora presenti nella cantina.

Nelle mappe del XVIII secolo la villa si presentava come un complesso quadrangolare, cinto su tre lati da vari edifici connessi fra loro, e chiuso sul quarto da un muro che tocca i fianchi della torre. L’apparenza era quella di un residuo di complesso fortificato, che fu probabilmente trasformato in residenza dai proprietari nel corso del tempo.

Dopo il 1812 il lato del complesso che si trovava lungo la strada fu demolito e sostituito con due torri di stile austriaco e oggi la villa è circondata da un grande parco che si estende su una superficie di circa sei ettari.

Il parco fu disegnato personalmente dal Conte Gerolamo Giusti del Giardino secondo lo schema inglese di un’alternanza di fasce alberate e di prato.

Vi si trovano molti alberi monumentali, tra cui un antichissimo pioppo Carolina, una tipologia di origine americana, che appare già su una mappa della metà del Settecento.

Il patrimonio arboreo è stato gravemente danneggiato da due violente trombe d’aria nel 1972 e 2008 e oggi è molto lontano quello originale.

Nel parco c’è un ampio laghetto in stile prettamente romantico, dotato d’isolette in cui erano allevati daini e uccelli rari.

A Villa Giusti vennero condotte le trattative per la conclusione di un armistizio fra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-ungarico che ponesse fine alla guerra iniziata il 24 maggio 1915, condotte da due Commissioni militari, che ebbero inizio il 1 novembre 1918 e si conclusero nella tarda serata del 3 novembre.

L’armistizio di Villa Giusti fu decisivo per la fine del conflitto poiché provocò un deciso indebolimento dell’Impero Germanico che non intendeva aderire ad alcuna trattativa di pace trovandosi ancora in notevole vantaggio territoriale lungo il fronte francese.

La Commissione italiana era diretta dal generale Pietro Badoglio, mentre l’interprete fu Giovanni Battista Trener, cognato di Cesare Battisti e quelle d’armistizio austro-ungarica era presieduta dal generale Viktor Weber Edler von Webenau; fra i componenti c’era il Principe di Liechtenstein in rappresentanza dell’Imperatore Carlo I.

Attraversate le linee di guerra in Val Lagarina presso Serravalle il 30 ottobre 1918, i plenipotenziari austro-ungarici vennero trasportati in automobile direttamente a Villa Giusti, dove furono alloggiati fino alla mattina del 4 novembre, partendo dopo la conclusione delle trattative.