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Con la mostra Nel segno di Napoleone: gli Uffizi diffusi all’isola d’Elba, aperta a Portoferraio presso la Pinacoteca Foresiana fino al 10 ottobre, le Gallerie degli Uffizi inaugurano un grande piano di diffusione sul territorio toscano.

Nel segno di Napoleone ha il duplice obiettivo di raccontare il legame indissolubile tra l’imperatore dei francesi e l’isola d’Elba, sede del suo esilio dal maggio 1814 al febbraio 1815 e di valorizzare attraverso i tesori degli Uffizi e della Pinacoteca stessa una parte fondamentale della storia dell’isola.

L’influenza della personalità del Bonaparte nel contesto toscano va oltre la parentesi del suo dominio politico sul territorio, per incidere nello sviluppo della Toscana, lasciando un’impronta duratura nelle epoche successive.

Lo stile impero, connotato da un’eleganza ispirata all’antichità romana ma aperta allo stesso tempo alla modernità, aveva lo scopo di promuovere il mito eroico della figura di Napoleone, della consorte Maria Luisa d’Asburgo ed anche degli altri membri della famiglia Bonaparte, attraverso la riproduzione dei ritratti che dovevano divulgare l’iconografia del sovrano in tutti i territori soggetti al governo francese.

La mostra è introdotta dal Ritratto di Napoleone imperatore di Carlo Morelli collocato in Pinacoteca dalla Sala Consiliare, mentre in un ambiente adiacente sono esposte anche opere d’arte provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, e altre dai depositi della Pinacoteca Foresiana, che sono una serie di disegni e pitture, frutto della donazione avvenuta nel 1914 da parte di Mario Foresi, importante intellettuale, che raccolse l’eredità del padre Raffaello e soprattutto dello zio Alessandro Foresi, medico e amico personale di Giuseppe Bezzuoli del quale scrisse una biografia e di cui possedeva importanti dipinti.

A introdurre la mostra sono i ritratti marmorei dell’imperatore, quello della consorte e nuova imperatrice, Maria Luisa d’Asburgo Lorena e del fratello minore Girolamo Bonaparte, nominato re di Westfalia a soli ventitré anni, ripresi dai modelli ufficiali commissionati da Napoleone allo scultore francese François-Joseph Bosio intorno al 1810, poi riprodotti in versioni diverse per dimensioni, qualità e materiali dalle manifatture di Carrara allo scopo di promuovere la diffusione delle immagini della famiglia Bonaparte.

Si nota su una tela di Jean Baptiste Wicar il ritratto di Luigi Bonaparte, fratello del sovrano, in divisa bianca e vermiglia dei dragoni d’Olanda, dove aveva regnato prima dell’annessione alla Francia.

Luigi era il padre di Napoleone III, l’unico della famiglia Bonaparte a seguire le orme dello zio, diventando imperatore dei francesi nel 1852.

La serie di ritratti reali continua con quello di Napoleone I, dipinto su porcellana dalla Manifattura di Sèvres nel 1810 dal decoratore Jean Georget, allievo di Jacques-Louis David, che raffigura l’imperatore con la veste sontuosa dell’incoronazione, secondo l’iconografia del celebre quadro di François Gerard.

Il dominio napoleonico in Toscana è rappresentato inoltre dalla figura di Elisa Baciocchi, sorella minore del Bonaparte e da lui insignita del titolo di Granduchessa nel 1809, ritratta nel 1814 da Giuseppe Bezzuoli, assieme alla figlia Elisa, sullo sfondo di una Firenze crepuscolare, quasi un presagio della fine del suo breve governo in Toscana.