world cup 1974

Organizzato con precisione ed efficienza dei tedeschi, il mondiale del 1974 vide prevalere il vecchio continente sul Sudamerica, alla Germania si affiancarono quali vere protagoniste Polonia e Olanda, quest’ultima con il suo gioco innovativo e giocatori come Neeskens e Cruijff.

I bookmaker davano l’Italia favorita con la Germania per la conquista del titolo, con Allodi direttore generale e Valcareggi ancora in panchina. Ma non c’era unità, neanche nella squadra.

Già durante il ritiro Luciano Re Cecconi mostrò il suo malumore per com’era stata trattata la Lazio con solo tre convocati, infatti a casa erano rimasti Giancarlo Oddi e Felice Pulici, mentre Luigi Martini fu vittima di una frattura alla clavicola.

All’esordio con Haiti la nazionale vinse per 3-1 ma non convinse, situazione peggiorata dal gesto di Giorgio Chinaglia, che mandò a quel paese il tecnico azzurro dopo la sostituzione al 66′, suscitando scandalo in Italia dove i tifosi della nazionale e la stampa gli si rivoltarono contro.

In seguito la nazionale azzurra pareggiò a stento con l’Argentina, ma il malcontento aumentò e tra Chinaglia e Valcareggi dovette intervenire il tecnico biancoceleste Tommaso Maestrelli per calmare il centravanti laziale.

Contro la Polonia si decise di mandare Riva e Rivera in panchina e Chinaglia, perdonato per il suo gesto, era in campo insieme a Causio.

La squadra azzurra non fu in grado di controllare la partita, chiuse il primo tempo con un 2-0 e in balia dei polacchi.

Nella ripresa Capello accorciò le distanze, ma la Polonia alla fine batté l’Italia per 2-1 mentre l’Argentina vinse contro Haiti con un 4-1.

L’Italia era eliminata e tornò a casa.

Dopo le qualificazioni iniziò una seconda fase a due gironi all’italiana, dove le due vincenti si sarebbero ritrovate in finale.

Nel primo girone, formato da Brasile, Germania Est, Olanda e Argentina, l’Olanda vinse tre gare in scioltezza, mentre il Brasile, campione uscente, fu relegato al secondo posto e andò alla finale per il terzo e quarto posto.

Il secondo girone semifinale, composto da Germania Ovest, Polonia, Jugoslavia e Svezia, vide i padroni di casa imporsi in tre partite, mentre continuò a impressionare la Polonia, che raggiunse il terzo posto battendo il Brasile.

La finale si giocò a Monaco di Baviera e, dopo neanche un minuto dal fischio d’inizio, l’Olanda usufruì di un calcio di rigore, dove Neeskens battè Maier e i fautori del calcio totale furono in vantaggio. Dopo mezzora, la Germania si riorganizzò, Beckenbauer guidò la riscossa e al 30′ arrivò il pareggio, ancora su rigore, siglato da Breitner.

A due minuti dall’intervallo Muller realizzò il gol del 2-1, che fissò il risultato finale e a nulla valsero i quarantacinque minuti durante i quali gli attacchi dell’Olanda s’infransero inesorabilmente contro la difesa tedesca.

La Germania Ovest divenne così campione del Mondo, con il capitano Beckenbauer che alzò al cielo la nuova coppa Fifa.

Alla disastrosa partecipazione della nazionale di calcio italiana al campionato del mondo 1974 in Germania Ovest Giovanni Arpino dedicò nel 1977 il romanzo Azzurro tenebra, con protagonista un giornalista, Arp che, accompagnato dal giovane collega Bibì e dal fotografo Walf, capisce la difficile situazione della nazionale azzurra ed è molto scettico sulle sue possibilità di disputare il mondiale.