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Il noce, simbolo delle streghe, ha una storia magica e misteriosa…

Originario dell’Asia Minore, il noce venne introdotto in Europa dai re Persiani e Plinio il Vecchio nel suo Naturalia Historia racconta di come le noci fossero importate dai Greci fin dal VII secolo a.C.

I Greci chiamarono la pianta Karya Basilica, cioè noce regale e lo consideravano un albero profetico.

Nella mitologia greca il noce era  legato al dio Dioniso e al suo amore per la principessa Caria. Dioniso, mentre era ospitato da Dione, re della Laconia, s’innamorò di Caria, una delle giovani figlie del sovrano.

Orfe e Lico, sorelle maggiori di Caria, invidiose delle attenzioni che Dioniso riservava alla sorella, andarono a informare il padre del loro amore e il dio, preso dalla collera, le fece impazzire per poi trasformale in rocce.

Poco tempo dopo la disperazione causata dalla sorte riservata alle due amate sorelle fece morire Caria ma Dioniso, spinto dall’amore che provava per lei, la trasformò in un noce, dandole la possibilità di produrre frutti fecondi.

La morte di Caria fu annunciata dalla dea Artemide ai Laconi, che ordinarono la costruzione di un tempio il cui ingresso presentava delle statue scolpite in legno di noce, raffiguranti delle figure femminili che vennero poi chiamate Cariatidi.

Il nome scientifico del noce è Juglans regia, che deriva dal latino jovis glans, cioè ghianda di Giove, a testimonianza della sacralità e del legame con la divinità, grazie alla sua maestosità e valore nutritivo del frutto.

Secondo le leggende della magia verde, portare con sé le noci è utile per diversi motivi, infatti rafforzano il cuore e curano i dolori reumatici, mentre ricevere in dono un sacchetto di noci favorisce la realizzazione dei propri desideri, mettere noci in un cappello o intorno alla testa aiuta a prevenire il mal di testa e le insolazioni, in Puglia si narra che le donne portino in tasca una noce per tenere lontano le malattie e il malocchio.

Il legame del noce con le divinità femminili si tramandò anche nella cultura medioevale, come testimonia la leggenda del noce di Benevento.

Si narra che, durante la notte di San Giovanni, le streghe, a capo delle quali vi era la dea celtico Diana, si recavano al gran sabba che si teneva sotto il noce di Benevento, un albero molto vecchio e nel VII secolo, sotto il regno di Costante II, il vescovo Barbato lo fece sradicare per troncare alcune pratiche pagane che venivano celebrate in onore della dea lunare.

La convinzione che streghe e demoni prediligessero il noce per i loro sabba era nota in tutta Italia.

A Roma una leggenda racconta che la chiesa di Santa Maria del Popolo venne costruita, per ordine di Pasquale II, nel luogo dove c’era un noce, luogo di ritrovo per migliaia di diavoli che danzavano nel cuore della notte e anche a Bologna si credeva che le streghe si riunissero sotto queste piante.