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Nella sala delle Cariatidi, presso Palazzo Reale a Milano, dal 27 ottobre al 30 gennaio 2022 si terrà una grande mostra monografica dedicata all’opera di Pablo Atchugarry, il noto scultore uruguaiano, che dagli anni Settanta si divide tra Italia, Stati Uniti e Uruguay.

Pablo Atchugarry, nato a Montevideo nel 1954, presso Carrara nel 1979 creò la sua prima scultura in marmo dopo aver sperimentato diversi materiali.

Nel 1982 si trasferì a Lecco, dove vive e lavora e qui creò il suo primo progetto monumentale, in marmo di Carrara, nel 2002 per la sua carriera artistica vinse il premio Michelangelo e un anno dopo fu alla cinquantesima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

Nel 2018 creò la Fondazione Pablo Atchugarry di Miami ed è tuttora in corso di realizzazione la costruzione di un museo d’arte contemporanea nel presidio della Fondazione a Manantiales, non lontano di Montevideo, sua città d’origine.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Skira Editore e Gruppo Euromobil, Zalf, Désirée, l’esposizione è curata dal critico d’arte Marco Meneguzzo, in collaborazione con l’artista, realizzata nell’allestimento da Reggiani con la parte illuminotecnica. La mostra sarà una riflessione e un omaggio alla grande carriera di Pablo Atchugarry, scultore che con la sua notorietà internazionale, il curriculum delle esposizioni, la presenza nelle collezioni più importanti del mondo, e i suoi risultati planetari, costituisce il perfetto esempio di un artista che ha saputo concentrare nel suo lavoro il gusto di tutti i collezionisti e gli esperti del mondo.

Un’attività che nell’ultimo ventennio si è soffermata su grandi sculture in marmo, lavorate e scolpite personalmente, che ora, nell’ambito dell’ultimissima produzione, lasciano il posto a delle riflessioni sempre sulle forme sinuose e lineari della natura, ma scavate direttamente nel legno o emergenti da tronchi di ulivi secolari.

L’esposizione traduce un progetto complesso per diversi aspetti, tra i quali il peso e il numero di opere, oltre 40, che variano negli anni di produzione, che dialogano con l’architettura molto presente e suggestiva della Sala delle Cariatidi, che porta ancora i segni dell’incendio che l’ha devastata durante la guerra.

Si tratta di un’esposizione importante, unica, un doveroso omaggio da parte di Milano, la prima città a essere visitata dal giovane artista uruguaiano appena arrivato in Italia, all’inizio degli anni Settanta.
Accompagnano l’esposizione il ricco catalogo e una preziosa limited edition in 60 esemplari, ciascuno contenente una scultura lignea realizzata dall’artista, editi dalla casa editrice Skira.