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Il ricordo di una donna che si batté per aiutare i più poveri…

Francesca Bussa de’ Leoni nacque a Roma nel 1384 e adolescente accompagnava la madre, Iacobella de’ Roffredeschis, nelle visite alle chiese del suo rione, fino a quella più lontana di Santa Maria Nova sull’antica Via Sacra, gestita dai Benedettini di Monte Olivet.

Francesca sentì con gli anni una forte vocazione alla vita monastica, ma il padre, Paolo, aveva combinato per la figlia un matrimonio con il nobile Lorenzo de’ Ponziani.

Dopo le nozze Francesca andò ad abitare nel palazzo dei Ponziani, situato nel quartiere di Trastevere, precisamente nella contrada di Sant’Andrea degli Scafi.

L’inserimento nella nuova famiglia non fu facile, anche perché Francesca non si dava pace per aver dovuto rinunciare alla vocazione religiosa e a sedici anni ebbe il primo dei tre figli, Giovanni Battista, seguito, nel 1403, da Giovanni Evangelista e l’ultima fu Agnese.

Francesca col tempo decise di dedicarsi ad aiutare i suoi concittadini, vendette tutti i suoi vestiti e gioielli devolvendo il ricavato ai poveri.

Nel 1409, Lorenzo, comandante delle truppe pontificie, durante una battaglia contro l’invasore Ladislao di Durazzo re di Napoli, contrario all’elezione di papa Alessandro V, fu gravemente ferito, rimase semiparalizzato e venne accudito amorevolmente dalla moglie e dal figlio Battista.

Nel 1410 casa Ponziani venne saccheggiata e i beni di famiglia furono espropriati, mentre Lorenzo, fu costretto a fuggire, per sottrarsi alla vendetta di re Ladislao, che prese in ostaggio Battista.

Un’epidemia di peste, poco tempo dopo, spinse Francesca alla decisione di aprire il palazzo agli appestati.

Francesca continuò ad aiutare poveri e ammalati e iniziò ad accompagnare spiritualmente il gruppo di amiche che la coadiuvavano nella carità.

Durante uno degli incontri settimanali nella chiesa di Santa Maria Nova, Francesca invitò le donne romane ad associarsi in una confraternita consacrata alla Madonna.

Il 15 agosto 1425, festa dell’Assunta, davanti all’altare della Vergine, undici donne si consacrarono al Signore e nel marzo del 1433 Francesca poté riunire le sue compagne sotto un unico tetto a Tor de’ Specchi, vicino alla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea dei Funari.

Il 21 luglio 1433, Papa Eugenio IV benedisse la nuova congregazione religiosa, con il titolo di Oblate Benedettine di Maria, note anche come Nobili Oblate di Tor de’ Specchi.

Francesca si recava ogni giorno nel monastero, ma continuò ad abitare nel palazzo Ponziani per accudire Lorenzo, che morì pochi anni dopo.

Il 21 marzo 1436, Francesca lasciò la sua casa, affidandone l’amministrazione al figlio Battista e a sua moglie Mabilia de’ Papazzurri e si unì alle compagne a Tor de’ Specchi, dove fu eletta superiora.

Francesca morì il 9 marzo 1440, a cinquantasei anni, circondata dalle sue Oblate, a cui aveva dato  le ultime benedizioni e fu canonizzata da papa Paolo V il 29 maggio 1608.

Oggi Francesca Romana, oltre a essere compatrona di Roma con i santi apostoli Pietro e Paolo, è invocata come protettrice dalle pestilenze e per la liberazione delle anime dal Purgatorio.

Nel 1950 Papa Pio XII l’ha dichiarata patrona degli automobilisti e, il 9 marzo di ogni anno, gli automobilisti di Roma si radunano nei pressi della chiesa di Santa Francesca Romana per ricevere la speciale benedizione per sé e per i propri mezzi.