La mostra Rinaldo Invernizzi. Smeraldo. Antracite. Cobalto, nella suggestiva cornice di Palazzo Martinengo a Venezia fino al 30 settembre, è un inno all’amatissima città lagunare dove l’artista milanese espone per la prima volta, con una ventina di oli su tela inediti, realizzati nell’ultimo anno, in cui campeggia la dimensione soggettiva dei tre colori.
Dopo una lunga pausa di riflessione, scandita attraverso un’operatività contrassegnata da un processo progettuale fatto di schizzi e di insistiti studi, sempre teso alla ricerca di nuove soluzioni espressive, Rinaldo Invernizzi ha lavorato a una serie di opere scandite dalla dimensione monocromatica dello smeraldo, dell’antracite e del cobalto, incentrate sulla natura soggettiva dei tre distinti colori.
La materia cromatica è affrontata da Invernizzi come entità complessa, indipendente rispetto a ogni tipo di racconto e autonoma dalla definizione del reale, con i sentimenti che si rincorrono ed ogni pensiero che il colore è pronto a restituire sotto la veste di una nuova forma emozionale.
Tutto si sviluppa e si consolida, tra avanzamento e arretramento, frutto di una pittura che, sotto la spinta della rotazione del gesto, produce grumi e spessori, per poi riprendere con linee e tracce, fino a congiungersi con nuove estensioni.
Nelle tele di Invernizzi nuvole e acqua si fondono, l’orizzonte si fa labile, scintillano i colori ora dell’alba, dei bagliori vespertini, oltre a uno dei tratti caratteristici della laguna, lo splendore dei suoi temporali, sempre nei toni che possiedono più la fissità delle gemme che l’inafferrabile luccichio del mare.
Rinaldo Invernizzi nasce nel 1962 a Milano e oggi vive e lavora tra Lugano, San Mamete, in provincia di Como, e Murano, tra le isole di Venezia.
Nel 1983 si è laureato in economia e commercio a Losanna, in Svizzera, e poi ha lavorato per dieci anni nella finanza a Monaco, in Germania.
Dal 2000 ha deciso di dedicarsi completamente all’arte, alla pittura e alla scrittura di racconti e romanzi, concentrandosi da un lato sull’aspetto contemplativo della natura e del paesaggio, dall’altro sui temi del sacro e delle religioni nella contemporaneità.
Questa svolta radicale nella sua vita lo ha portato nel 2007, anche grazie all’incoraggiamento di Andrea del Guercio, ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Nel 2010 la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano ha ospitato un’ampia esposizione monografica dei lavori di Invernizzi, Paesaggi di Risurrezione, con un volume delle Edizioni Ancora con testi di Andrea Del Guercio, di Monsignor Pierangelo Sequeri, e del Professore Mauro Pedroni.
Invernizzi nel 2012 si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera e un anno dopo si impegna per quattro anni in un progetto di ristorazione a Milano dove la sua ricerca artistica ha avuto un ruolo fondamentale, Refettorio, inteso non solo come luogo di cultura culinaria, ma anche di esposizione d’arte, di poesia e di performance.
Dal 2017 si occupa anche di design, come presidente e co-direttore artistico di Barovier&Toso a Venezia, un’antica azienda vetraria muranese leader nell’arte del vetro soffiato e nell’illuminazione artistica.
Orario: da martedì a domenica ore 11.00 – 19.00 (chiuso lunedì)
Ingresso libero.