Gubbio Federico da Montefeltro proiezioni 1 1 1

Aprirà il 23 giugno, presso la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, la mostra Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti, curata da Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini e Giovanni Russo, che vedrà 80 opere,  tra pitture, sculture, disegni, medaglie, affreschi staccati e codici,  un terzo delle quali provenienti dall’estero. 

Saranno  sette le sezioni in cui verrà suddiviso il percorso espositivo.

La prima, dal titolo Ritorno di Federico da Montefeltro a Urbino. Piero e gli antefatti prospettici (1462-1476), partirà dalla metà dell’ottavo decennio del Quattrocento, dall’epoca in cui Francesco di Giorgio viene incaricato del ruolo di architetto del duca.

Caratterizzano questa parte della mostra il busto di Francesco Laurana proveniente dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, accompagnato dalla Flagellazione appartenente al periodo in cui Piero operava per le corti adriatiche.

La seconda sezione, Francesco di Giorgio da Siena a Urbino è sulla presenza ad Urbino del celebre artista e architetto senese Francesco di Giorgio, attestato presso la corte almeno dal 1477.

La presenza in mostra della Madonna col Bambino e un angelo della Pinacoteca Nazionale di Siena evoca l’attività nella bottega di Francesco di Giorgio di un suo collaboratore, finora non identificato, detto Fiduciario di Francesco, che probabilmente seguì il maestro anche a Urbino.

 Francesco di Giorgio bronzista e plasticatore è la sezione vedrà i bronzi realizzati da Francesco di Giorgio al tempo dell’attività feltresca, con alcune significative opere di plasticatore, utili a palesare la grande dimestichezza del maestro senese con la scultura.

L’opera chiave è la Deposizione della chiesa del Carmine di Venezia, proveniente dall’oratorio della Croce di Urbino e sullo sfondo della quale Francesco di Giorgio ritrasse Federico da Montefeltro con il figlio Guidubaldo, verso il 1475.

La quarta sezione, Pittura di corte all’ombra di Piero della Francesca, vedrà  alcune tra le opere più significative degli anni in cui il grande maestro è attivo presso la corte, con dipinti di un allievo del grande borghigiano, come il giovane cortonese Luca Signorelli al quale si deve una tavola con il Ritratto di Guidubaldo da Montefeltro bambino di cinque anni circa, conservata oggi nella Collezione Thyssen di Madrid

In Cultura prospettica e lume fiammingo sarà messo in evidenza che in pittura l’ambiente urbinate di quegli anni si caratterizzò per le sperimentazioni, come centro d’avanguardia in Italia, con la presenza di supremi artisti italiani, come Piero della Francesca, e di maestri di cultura fiamminga, come Giusto di Gand e il castigliano Pedro Berruguete.

La sesta e la settima sezione della mostra saranno  dedicate a Francesco di Giorgio, architetto prediletto  del duca, per illustrare il gusto per un’architettura razionale e all’antica che emerge  dalla presenza del maestro senese, e a Il cantiere del palazzo e l’ornato all’antica, un sorta di itinerario all’interno del palazzo, per andare alla scoperta del cantiere della città, segnata da uno stile architettonico e di ornato all’antica di gusto albertiano.

La mostra, aperta fino al 9 ottobre, sarà arricchita dal catalogo edito da Marsilio, che oltre alle foto e alle schede delle opere, presenterà  i testi dei tre curatori, del Direttore della Galleria Nazionale delle Marche Luigi Gallo e altri saggi.