Refrontolo molinetto notte

A Refrontolo, in provincia di Treviso, presso il Molinetto della Croda è da vistare la mostra fotografica Caro Molinetto. Quattro secoli di storia, aperta fino al 18 settembre.

Secondo il presidente dell’associazione Molinetto della Croda, Luca Lorenzetto, questa mostra vede un allestimento utile ai turisti che, per la prima volta, visitano il Molinetto, per conoscerne e apprezzarne la storia.

La mostra è allestita sui vari piani del complesso e comprende anche una rivisitazione delle stanze da letto e da giorno delle famiglie di mugnai del passato, accompagnato da una serie di pannelli sui cenni storici del luogo, completi della traduzione in inglese e in tedesco.

Il nome della mostra deriva dalla poesia dialettale Caro Molinet, scritta nel Natale del 1977 da Ernesto Morgan, l’ultimo mugnaio.

La galleria fotografica ricorda le varie famiglie che si sono succedute nella gestione del mulino, oltre alla presenza tedesca e austro-ungarica durante il primo Conflitto mondiale.

Infatti  i soldati avevano scelto il luogo come sede dei propri accampamenti, sia per la presenza dell’acqua, utile per l’igiene personale, che per la possibilità di produrre farina di mais, necessaria alle esigenze alimentari.

Il Molinetto, negli anni, ha visto  vari cambiamenti, come testimoniano le immagini che lo raffigurano durante il passare delle stagioni e in una veste diversa da quella attuale, priva della recinzione che separa le acque del Lierza dal territorio circostante.

La mostra documenta anche gli eventi importanti avvenuti nel luogo, dagli attori Laura Antonelli e Marcello Mastroianni, che nel 1976 furono impegnati nelle riprese della pellicola Mogliamante, dove il Molinetto fu trasformato in una locanda per esigenze cinematografiche, fino alle visite del poeta Andrea Zanzotto e del critico d’arte Philippe Daverio.

Si crede la zona del mulino fosse frequentati  fin dall’antichità, per sfruttare la potenza del flusso d’acqua presente, mentre i più antichi proprietari del Molinetto di cui è appresa l’esistenza furono i nobili Battaglia nel Seicento.

Tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento ci lavorò il mugnaio Pietro Antonio Zannoni, seguito da Simone Corbanese “Nascinben” e Anna Colomberotto alla fine dell’Ottocento, poi ai primi del Novecento vi si stabilì la famiglia di Pietro Morgan e Luigia Dal Vecchio, cui seguirono Sante Dal Toè e Carolina Corbanese “Nascinben” e poi a Giacomo Favero ed Emma Zanchetta.

La famiglia di mugnai del secondo Novecento fu quella dei Morgan, mentre l’ultima dei molinari a lasciare il luogo fu Enrica Zanardo nel 1973.

Dal 1973 il mulino rimase disabitato, per poi cadere in uno stato di abbandono, fino al restauro delle strutture portanti, avvenuto dal 1984 al 1986, grazie al proprietario di allora, l’imprenditore Lorenzo Giomo.

Il restauro definitivo iniziò nel 1991 grazie al Comune di Refrontolo, nuovo proprietario del mulino, con l’inaugurazione dell’intervento fatto nel 1995 durante l’amministrazione di Pietro Lorenzon, oggi raccontati in una mostra fotografica che porta il visitatore a osservare il Molinetto della Croda con occhi diversi.