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Uno dei teatri storici della città dei Savoia…

Il Teatro Balbo di Torino venne edificato interamente in legno nel 1856 allo scopo di ospitare spettacoli circensi e qualche anno dopo venne trasformato in un teatro classico, con galleria e platea, dove si rappresentavano spettacoli di prosa e di rivista.

Questo complesso si trovava in via Andrea Doria 15, era uno dei teatri più amati e frequentati dai torinesi, con ben 1800 posti e sul suo palcoscenico si esibivano le migliori compagnie italiane. Molto famoso fu il trionfo della grande Eleonora Duse nel 1921 che venne accompagnata fino al suo albergo da un pubblico estasiato, dopo aver recitato in La donna del mare di Ibsen.

 Al Teatro Balbo si esibì anche Isa Bluette (nome d’arte di Teresa Ferrero) la più famosa soubrette dell’epoca, ideatrice della prima passerella in Italia, dove sfilavano gli attori e le ballerine alla fine dello spettacolo per ricevere gli applausi più prossimi al pubblico, oltre a lanciare attori brillanti del calibro di Totò e Macario.

Tra i più celebri direttori d’orchestra dell’Ottocento che diressero al Teatro Balbo vi fu il maestro Antonino Palminteri,  che nel marzo del 1890 portò in scena le opere I Puritani di Vincenzo Bellini e Rigoletto di Giuseppe Verdi.

Esponente di una famiglia benestante di Menfi, Palminteri completò gli studi musicali nel 1870 presso il Real Conservatorio di Palermo, diretto da Pietro Platania.

Nel 1874 vinse il concorso di titolare della cattedra di armonia presso il Conservatorio, che abbandonò nel 1878 per trasferirsi a Milano, dove intraprese la carriera di compositore.

La sua prima opera teatrale fu L’Imene dei Rizzari, oggi perduta, cui seguì Arrigo II, tragedia lirica in quattro atti su libretto di Vincenzo Ramirez.

Nell’ambiente del Regio Conservatorio di Milano, diretto da Antonio Bazzini, Palminteri si trovò spesso a sostituire i colleghi Galli, Coronaro e anche Ponchielli alla cattedra di Composizione durante i periodi della loro assenza e  si fece presto stimare tanto da essere nominato, dal 1880 al 1893, quale componente della commissione per gli esami di promozione e di licenza di Composizione.

Nell’anno accademico 1881-1882 si trovò ad esaminare  il compito dell’allievo Giacomo Puccini, col quale, dopo qualche anno, avrebbe intessuto un bel rapporto artistico segnato da un significativo carteggio.

Il 13 ottobre 1883 al teatro Dal Verme di Milano andò  in scena un’altra opera teatrale di Palminteri, Amazilia, tragedia lirica in quattro atti su libretto di Angelo Zanardini.

Ma il successo di questo spartito non fu completo, anche per le alte aspettative che ruotavano su Palminteri, tanto mite nel carattere quanto rigoroso nel campo artistico, che decise  di votarsi al campo della concertazione e della direzione d’orchestra che sentiva più congeniale.

La sua attività di compositore continuò poi nell’ambito delle romanze da salotto.

L’attività di direttore d’orchestra e maestro concertatore di Palminteri è documentata dai quotidiani e riviste dell’epoca, debuttando con La Favorita di Donizetti, rappresentata nel 1883 al Teatro Riccardi di Bergamo.

Da allora, fino alla sua scomparsa nel 1915, Palminteri diresse un repertorio ampissimo che andava da Donizetti a Verdi, da Bellini a Bizet, Wagner e Meyerbeer.

Negli ultimi anni di attività, il Balbo venne  utilizzato come sala cinematografica e andò distrutto nell’agosto del 1943 in seguito ad un bombardamento che colpì la zona industriale di Torino.

Oggi al posto dell’edificio si trova la sede della Camera di Commercio di Torino, edificata nel secondo dopoguerra.