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Tra le strade e le stradine del Torrazzo di Cremona torna la 25esima edizione della Festa del Torrone in programma da sabato 12 a domenica 20 novembre.

Tra innovazione e tradizione, questa edizione porterà tante novità, ma non mancheranno gli appuntamenti storici, come le maxi costruzioni di Torrone, il Torrone d’Oro, la Rievocazione Storica del Matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza e l’atteso Spettacolo Finale che da sempre accompagnano la festa.

Sabato 12 e domenica 13 le vie del centro verranno invase dalla Brianza Parade Band Veduggio, dalla magia della White Parade e dalla spettacolarità degli Sbandieratori di Cremona.

La Festa si svolge tutti i giorni dalle 9 alle 20, con una serie di appuntamenti tra cultura e gastronomia.

Tornano anche gli ambiti riconoscimenti della storica Festa del Torrone e nel centenario della nascita del cremonese Ugo Tognazzi non poteva mancare un ricordo del grande attore, regista cinematografico e scrittore italiano.

Il premio Torrone d’oro, riconoscimento nato nel 2008 che viene assegnato a chi rappresenta Cremona e il suo territorio in Italia e nel mondo e valorizza le qualità e il ruolo di chi esprime il carattere del territorio cremonese nella propria attività artistica, professionale e umana, quest’anno sarà consegnato agli eredi di Ugo Tognazzi,  per celebrare la sua carriera, la sua arte e la sua maestria nel rappresentare Cremona in Italia e nel resto del mondo.

Testimonianze antichissime attesterebbero la produzione, a Cremona, di un dolce simile al torrone sin dall’epoca dell’imperatore Federico II, quando la città godeva di particolare prestigio.

Nel XVI secolo il dolce era considerato un dono apprezzato dai cittadini più influenti di Cremona, in occasione delle Feste natalizie.

Inizialmente prodotto dagli speziali, nel corso del tempo il torrone divenne una delle specialità dei pasticceri e dei confetturieri locali e poi un vero e proprio prodotto industriale preparato nelle nuove fabbriche cittadine.

Oggi la tradizione del torrone cremonese è più viva che mai e, oltre alle ricette più classiche e fedeli a quelle diffuse di generazione in generazione, rivisitate in base alla creatività dei suoi produttori, artigianali e non, e al gusto dei consumatori.

Secondo un’antica leggenda il nome del torrone risalirebbe al 1441 e sarebbe legato alle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, duchi di Milano, quando venne preparato donandogli una forma simile a quella del Torrazzo di Cremona.

Oggi il Torrone di Cremona è inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di mandorle, miele, zucchero e albumi la cui proporzione rispetto agli altri ingredienti permette di ottenere la versione classica oppure quella tenera, di più recente diffusione.

Di entrambe le versioni viene proposto il tipo semplice, avvolto nelle ostie, e quello ricoperto di cioccolato fondente.

Non manca, inoltre, chi utilizza le nocciole in alternativa alle mandorle nell’impasto, e sono numerose anche le reinterpretazioni più audaci che prevedono l’utilizzo di ingredienti differenti e, in alcuni casi, anche l’aggiunta di creme.

Ancora oggi in città convivono i piccoli produttori artigianali, quanto veri e propri poli industriali divenuti marchi noti e diffusi ben al di fuori dei confini cittadini come Sperlari,  che avviò la propria attività nel 1836 quando il suo fondatore, Enea Sperlari, aprì una bottega in centro destinata alla produzione artigianale ed alla vendita delle specialità tipiche della tradizione cremonese, come mostarda e torrone.