Venegono Presepe 1

Con il Natale 2022 dal 24 dicembre torna uno degli eventi più caratteristici del Natale nel Varesotto, cioè  il presepe vivente di Venegono Inferiore, una tradizione molto cara agli abitanti del paese, che dal Natale 1972 hanno un’occasione preziosa per celebrare la Natività.

Una rappresentazione che richiama migliaia di visitatori, molto apprezzata da adulti e bambini.

In questi anni il Presepio vivente di Venegono Inferiore è cresciuto sino a raggiungere un’importanza a livello nazionale, testimoniata da numerosi e autorevoli riconoscimenti. Tra questi la citazione del Touring Club e quella nel volume della Fabbri Editori del 1998 facente parte della collana I grandi manuali.

Rosalba Silvestri nei cenni storici del suo Modellare il Presepe dice che è “… non solamente come rappresentazione sacra, ma soprattutto come difesa dei valori storici, ambientali e culturali di una realtà umana viva nel passato e nel presente”.

L’idea del presepe vivente a Venegono la ebbe nel 1969 il parroco Carlo Lucini, ma la prima testimonianza di una ricostruzione vivente della Natività è nel 1951 quando, nel giorno dell’Epifania, si tenne un corteo per Venegono che vide protagonisti i Re Magi a cavallo.

Oggi si assiste a una rappresentazione ogni anno più bella, più sofisticata, ma sempre intensa, coinvolgente e molto partecipata sia dai presepisti che dal pubblico, poiché il presepe vivente vede la scelta e lo sviluppo di un canovaccio, ideata da un gruppo di sceneggiatori con discorsi nuovi, ambientazioni accattivanti, personaggi complementari con relativi animali (reali) da accudire e preventivamente addestrare, scenografie che riportano in un mondo antico, in un contesto reso in modo tale da conservare inalterata la purezza dell’Avvento e la sua magia.

Essenziali sono le musiche dell’accompagnamento, mentre il lavoro scenografico parte da una struttura lignea ricoperta da una tela imbevuta nel cemento, per riuscire a ricreare le murature dell’epoca antica.

La rifinizione è affidata ai pittori, che disegnano e colorano i luoghi che vedono il pieno coinvolgimento del pubblico, accomodato in tribune in ferro posizionate e concepite secondo canoni di sicurezza precisi, tra giochi di luce, effetti idrici e decorazioni studiate e sempre in armonia con la rappresentazione sacra.

L’aneddotica che gravita spesso è collegata alla scelta della Sacra Famiglia, poiché è difficile trovare un nucleo famigliare volontario in quanto l’impegno conta ore di recitazione e cinetica per avvicinarsi quanto possibile alla perfezione.

Anche i bimbi che ricoprono il ruolo di Gesù Bambino sono sottoposti al sacrificio di patire un po’ di freddo nel giorno della rappresentazione, ma si dice che nessuno di loro si sia mai ammalato.

In parallelo al Presepio vivente c’è il Presepe statico, una vera opera tra l’artigianato e l’ingegneria, un’istituzione del piccolo borgo del varesotto, visitabile negli stessi giorni e orari delle rappresentazioni viventi.

Da quest’anno il presepe torna alla modalità tradizionale, con la struttura coperta, il pubblico seduto sui gradoni e gli attori operanti sulla scena, e si collaborerà inoltre con i padri comboniani di Venegono Superiore per fare in modo che i due presepi, entrambi di storica tradizione anche se portata avanti con diverse modalità, possano dialogare tra loro.

Oltre agli spalti è stata ripristinata anche la copertura e le pareti del capannone che lo scorso anno erano state eliminate per dare vita ad una versione itinerante del presepe, per consentire una fruizione immersiva della storia.