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L’Alemagna, una delle industrie simbolo del Natale italiano,  venne  fondata a Melegnano da Gioacchino Alemagna nel 1921.

Nato a Melegnano il 13 maggio 1892 da Francesco e da Luigia Buzzoni, Gioachino iniziò a lavorare all’età di quattordici anni come garzone pasticcere e durante la prima guerra mondiale fu richiamato sotto le armi nell’89º reggimento di fanteria.

Tornato a Milano alla fine della guerra, aprì nel 1919 una pasticceria in via Paolo Sarpi, tra il parco Sforzesco e il cimitero Monumentale e gli affari andarono subito piuttosto bene.

Puntando sulla qualità dei prodotti prima che sulla quantità  riuscì ben presto a farsi un nome e a conquistarsi una buona clientela e in poco tempo ci fu il trasferimento del negozio in via Carlo Alberto.

Nel 1933 Gioacchino inaugurò una pasticceria in piazza Duomo, all’angolo con via Torino, che aumentò la sua notorietà e i suoi prodotti cominciarono ad essere venduti fuori Milano, mentre nel contempo iniziò una guerra personale con Angelo Motta, che da alcuni anni aveva aperto un negozio ad un centinaio di metri di distanza, presso le galleria dell’Unione.

Gioacchino nel 1937 aprì uno stabilimento in via Silva, dopo aver rilevato un opificio di tintoria con l’annesso magazzino.

Nel 1943 lo stabilimento fu praticamente distrutto nel corso di un’incursione aerea, ma due anni dopo entrò in funzione, sempre sulla stessa area, una nuova fabbrica, dotata dei migliori macchinari disponibili.

Non appena l’opera di ricostruzione dell’economia italiana raggiunse una fase di consolidamento, Gioacchino riprese i progetti di espansione commerciale secondo le linee direttrici adottate già negli anni Venti e Trenta.

Nel 1949 venne inaugurato un nuovo negozio, stavolta in via Manzoni,  con ben diciannove vetrine ricche di dolci e nel 1953 fu aperto un punto in largo Augusto che la stampa dell’epoca definì uno dei più moderni ed efficienti d’Europa.

Nel frattempo la ditta aveva alquanto diversificato la produzione, tra la cioccolata, i gelati, le caramelle, la frutta candita, i torroni e un ricco  assortimento di dolci da forno.

Gli anni del boom economico rappresentarono un’ulteriore occasione di sviluppo, grazie ai centoventi bar lungo le autostrade gestita dalla Finanziaria Alemagna che aveva come amministratore unico il figlio del fondatore Alberto.

Gioacchino si ritirò dagli affari nel 1967, lasciando la guida dell’impero al figlio e assistette, nel 1968, al passaggio nelle mani della finanziaria alimentare dell’IRI, la SME, dell’antica rivale, la Motta.

La lunga concorrenza tra le due aziende non ebbe però un vincitore, dato che l’Alemagna resistette solo ancora pochi anni al destino dell’altra grande industria milanese e nel 1970 il 50% del pacchetto azionario della ditta fu acquistato dalla SME, e fu il primo passo verso il definitivo assorbimento della ditta da parte dello Stato nel 1976.

Dopo essere stato un marchio della multinazionale svizzera del settore alimentare Nestlè, Alemagna venne ceduta nel 2009 alla Bauli.

Il ramo di produzione di brioches e pasticceria surgelata da bar a marchio Alemagna è dal 2016 di proprietà di Froneri, ereditato dalla gestione della multinazionale svizzera al momento della cessione da parte di quest’ultima delle sue attività nel ramo al freddo al gruppo inglese, grazie a una joint venture tra R&R e Nestlé stessa.