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Negli ultimi anni il numero di persone che soffre di allergie è in costante aumento tanto che oggi si stima che in Occidente i disturbi cronici più diffusi siano proprio le allergie.

Con il tempo sembrerebbe che alcune allergie possano svanire naturalmente, ma con altre è più difficile che accada. Tra queste l’allergia ai gatti. Ma come stanno le cose?

Quando si parla di allergie, e specialmente della loro durata, occorre fare una premessa: sebbene medici e ricercatori sappiano come le allergie si manifestano, hanno ancora le idee poco chiare su quali siano le cause e su quali fattori possano determinare quella che a tutti gli effetti potremmo definire una “guarigione” in alcuni pazienti.

L’allergia è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario al contatto con una sostanza esterna considerata dannosa (detta allergene).

In altre parole, nel caso di un’allergia, il nostro organismo attiva i propri anticorpi riconoscendo come nemiche delle sostanze che in realtà non lo sono. I sintomi sono quindi la risposta alla reazione immunitaria scatenata dall’incontro degli allergeni con gli anticorpi [3].

Gli allergeni possono essere sostanze molto diverse: pollini, polvere, muffe, ma anche determinati tipi di cibo, alcuni materiali, acari e altri insetti.

Tornando all’allergia ai gatti, spesso si pensa che a provocarla sia il pelo dell’animale. In realtà non è così: l’allergene può trovarsi sul pelo ma non è il pelo stesso.

A provocare allergia è, infatti, nella maggior parte dei casi una proteina che si chiama Fel d 1, che si trova nella saliva e nelle ghiandole sebacee, e che quindi è frequente che l’animale porti sul pelo leccandosi.

Gli anticorpi che attaccano gli allergeni, di cui parlavamo prima, sono delle proteine chiamate IgE.

Le persone che producono poche IgE possono diventare meno sensibili agli allergeni nel corso degli anni e lo stesso vale per le persone che iniziano a produrre anche un altro tipo di anticorpo (chiamato IgG4) che contrasta le IgE [4]. In questi casi si dice che una persona diventa tollerante a quell’allergene.

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