Perugino La Resurrezione polittico di San Pietro 1496 1500 Musee des Beaux Arts Rouen © C.Lancien C.Loisel Musees de la Ville de Rouen scaled

Uno dei pittori simboli del Rinascimento italiano…

Perugino nacque intorno al 1450 a Città della Pieve, città allora parte del Comune di Perugia, e il suo nome di battesimo era Pietro di Cristoforo Vannucci, detto anche Pietro Perugino.

La sua famiglia era molto ricca e conosciuta, ma oltre questo dei suoi primi anni di vita e della sua produzione giovanile non si sa nulla, anche se Giorgio Vasari racconta che la formazione del Perugino si sia definita grazie allo studio delle opere più importanti di Piero della Francesca.

L’artista espresse la sua bravura soprattutto a Firenze, dove si trasferì nel 1467 e divenne membro  della bottega di Andrea Verrocchio, ‘ambiente ideale per confrontarsi con i migliori talenti dell’epoca, come Leonardo da Vinci, ma anche Domenico Ghirlandaio e Sandro Botticelli.

Cinque anni più tardi, nel 1472, Perugino si unì alla Compagnia di San Luca in veste ufficiale di pittore e la sua prima opera fu la Madonna col Bambino del Courtauld Institute di Londra, dove si possono notare i richiami ai lavori di Piero della Francesca, ma anche una certa influenza fiamminga, come anche in l’Adorazione dei Magi, la Nascita della Vergine e il Miracolo della Neve.

La carriera di Perugino fu ufficializzata da un incarico importante, quando nel 1473 decise di partecipare alla decorazione della nicchia di San Bernardino,  con otto tavolette che coprivano le ante del sacello contenente la statua del santo nell’oratorio di San Bernardino di Perugia.

Per diversi anni Pietro continuò la sua attività in Umbria, lasciando diverse tracce, come gli affreschi della cappella della Maddalena nella chiesa parrocchiale di Carqueto, dove oggi sono visibili solo piccole sezioni, e nel 1479 si recò a Roma, dove decorò l’abside della cappella della Concezione, nel coro della Basilica vaticana per papa Sisto IV, poi andato distrutto nel 1609, oltre alla parete di fondo della Cappella Sistina, considerata la più grande impresa decorativa del tardo Quattrocento italiano.

All’interno del gruppo Perugino ebbe un ruolo di rilievo, perché faceva un da coordinatore, ma con l’incarico di Michelangelo di realizzare il Giudizio Universale, qualche anno più tardi, nella zona dietro l’altare scomparvero l’Assunzione di Maria e Nascita e ritrovamento di Mosè e la Natività di Cristo, ma rimasero il Battesimo di Cristo, il Viaggio di Mosè in Egitto e la Consegna delle chiavi.

Dopo l’impegnativo lavoro nella Cappella Sistina, il progetto più interessante cui partecipò il pittore  fu  la decorazione della villa di Spedaletto, nella zona di Volterra, su richiesta di Lorenzo il Magnifico.

Ormai il Perugino era un pittore affermato e aprì una bottega a Firenze, tenendo contemporaneamente aperta quella di Perugia, inoltre nel 1493 sposò Chiara Fancelli, volto di tante sue Madonne.

Nel 1495 realizzò il Compianto sul Cristo morto per il Convento di Santa Chiara e la Crocifissione nella chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi.

Fu nel 1503 che Isabella d’Este, marchesa di Mantova, chiamò l’artista per commissionargli la Lotta tra Amore e Castità, un dipinto allegorico destinato al suo studio nel Castello di San Giorgio..

Nei primi anni del Cinquecento Perugino decise di tornare in Umbria e lavorare solo nei piccoli centri, prima di morire a Fontignano nel febbraio 1523.