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La casa che segnò per sempre la moda del Novecento…

Gabrielle Chanel nacque  il 19 agosto 1883 nella provincia francese e dopo che la madre, debole e malata, morì prematuramente, il padre, venditore ambulante, mandò i due maschi a lavorare e le tre bambine nell’orfanotrofio di Aubazine.

Dopo sei anni nell’istituto delle suore del Sacro Cuore di Maria, Chanel, con la zia Adrienne, si trasferì a Moulins e lavorò presso un  negozio di biancheria e maglieria come commessa per poi, dopo un anno, aprire una piccola attività di riparazioni sartoriali.

Li Gabrielle  conobbe Etienne Balsan che, intrigato e ammaliato dalla figura di Chanel, le chiese nel 1908 di trasferirsi nella sua tenuta nella campagna vicino a Parigi.

Durante la permanenza a Royallieu, Chanel scopri  mondo  delle attività sportive, le scuderie, i cavalli da corsa, le feste, la vita oziosa e le abitudini della classe borghese.

Coco cominciò così a modificare i sui cappelli, spogliandoli di tutte quelle inutili decorazioni, riducendone le forme e rendendoli più pratici da indossare e, con l’aiuto finanziario di Balsan, aprì nel 1909 un piccolo laboratorio a Parigi.

L’anno successivo, nel 1910, Gabrielle affittò la prima sede di rue Cambon della maison Chanel, grazie all’aiuto economico di Arthur Capel, soprannominato Boy.

Nel 1913, notando che durante l’estate le sue clienti si spostavano dalla capitale a Deauville, in Normandia, Chanel aprì una boutique nella cittadina di villeggiatura.

Coco cominciò a pensare a un abbigliamento più adatto, che andava da capi di maglia dritti e comodi ai pullover sportivi, dai blazer in flanella dal taglio maschile alle cuffie di lana e fu la prima designer ad associare il suo nome ad un profumo nel 1923, con lo Chanel n°5..

Sempre in cerca di novità e cambiamenti, nel 1926 inventò la petite robe noir, l’abitino nero che poteva essere portato in qualsiasi occasione, oggi chiamato tubino.

Tra il 1927 e il 1930 le collezioni di Coco si concentrarono  soprattutto sui completi, con taglio maschile e di tweed.

Durante il periodo bellico Chanel si stabilì presso l’hotel Ritz e fino il conflitto decise per l’esilio volontario in Svizzera, dopo esser stata accusata di tradimento alla patria.

A Saint Moritz Coco visse per nove anni e quando nel 1946 tornò a Parigi, quello che la aspetta è totalmente diverso così, nel 1953, organizzò una sfilata per tentare di rilanciare il marchio ma le aspettative non coincidono con i pareri della stampa che stroncò la collezione.

Chanel non si arrese e creò il tailleur in tweed, composto da tre pezzi: giacca, gonna e una blusa, con le rifiniture a trama e ordito di colori contrastanti e, nel 1955, è la borsetta 2.55, imbottita e trapuntata, con la catena dorata.

Lo stile Chanel recuperò la sua fama, proponendosi come alternativa al New look proposto da Dior.

Coco Chanel, dopo una vita intensa, morì il 10 gennaio 1971 e la maison fu  diretta dagli assistenti che con Gabrielle avevano lavorato per anni, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon.

Nel 1983,  con la collezione haute couture, debuttò l’icona della nuova era della maison Chanel, Karl Lagerfeld, con una nuova immagine del brand, saldamente ancorata ai valori stilistici della casa di moda ma con dei tocchi innovativi e giovani, sempre al passo con i tempi.

Nel febbraio 2019 Lagerfeld morì ad 85 anni, lasciando un profondo vuoto nel mondo della moda e Chanel nominò Virginie Viard nuovo direttore creativo.