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Nel contesto della rassegna Percorsi nell’arte moderna e contemporanea in dialogo con la collezione Crivelli, fino al 28 maggio 2023 è da vedere, presso la Quadreria Crivelli nella Villa Visconti Crivelli di Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, la mostra Petali di Rosa, composta da una selezione di opere realizzate da importanti artisti contemporanei sul mondo delle donne,

Il cuore della rassegna è che l’arte non ha sesso, come dicono spesso le artiste donne negli ultimi anni.

Pur nel rispetto della diversità di genere, il fatto che a dipingere un quadro sia un uomo o una donna non fa differenza, ma solo con l’annullamento di questa distinzione si raggiunge la vera parità.

La storia, ha visto, fino ad anni molto recenti, il fatto che  le donne artiste hanno dovuto fare i conti con problemi e ostacoli il più delle volta insormontabili, per ottenere quella possibilità che per gli uomini erano scontate, lottare per difendersi da insulti, accuse, dubbi sulla loro moralità e, soprattutto, hanno cercato strade alternative per formarsi come pittrici e come scultrici, dato che al mondo femminile era preclusi gran parte dei luoghi e dei metodi di insegnamento artistico.

Oggi parlare di arte al femminile non ha più senso, ma non è sempre stato così e questa mostra procede, come per tutte quella del progetto In dialogo, per piccole illuminazioni.

Vi sono esposti dipinti di donne celebri e meno celebri, tutte comunque portatrici di un racconto interessante e ricco di significati, dalla russa Natalija Gontcharova, straordinaria protagonista di una stagione chiava per le donne artiste, all’italiana Carla Maria Maggi che, nella Milano degli anni Trenta, dovette rinunciare a dipingere per volontà del marito che temeva per il giudizio degli altri, dalla terribile, come la definì Edgar Degas,  Suzanne Valadon, regina degli ambienti di Montparnasse, a Sonia Delaunay, che divenne una dei massimi rappresentanti dell’astrattismo e del cubismo orfico nell’Europa di inizio secolo.

Il tutto per dodici opere per un progetto che non ambisce a risolvere il tema, ma a proporre motivi di riflessione, che faranno meditare sul ruolo delle donne nell’arte, sulla loro caparbietà nel voler trovare un proprio spazio e sulle differenze tra ambienti e aree culturali che vanno da Parigi, a Berlino, a Mosca, a Milano per parlare di donne da una prospettiva diversa dal solito.