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A Voghera una chiesetta, ben nascosta nel centro storico, racconta la storia della devozione della cittadina del Pavese al santo dei viandanti, San Rocco…

Le prima fonti sulla chiesa di San Rocco risalgono all’XI secolo, quando i pellegrini dell’Europa nei viaggi verso i luoghi sacri usavano la vecchia rete stradale tracciata dall’Impero Romano ed una delle arterie principali era la via Postumia, da Piacenza a Genova, successivamente nominata via Emilia, che passava per Clastidium (Casteggio) e Foro Juli Iriensum ( Foro Giulio Iriense­) distrutta dagli Unni nel 452 e riedificata dai Goti nel VI secolo con il nome di Vicus Iriae quindi Vicheira e infine  Voghera.

Nel  X  secolo a causa delle guerre in Medio Oriente dovute all’intransigenza dei Turchi verso le altre religioni, si sviluppò il pellegrinaggio verso Roma sull’antica via Postumia, cuiò portò la creazione di numerosi luoghi di sosta lungo il percorso ad opera sia di enti religiosi sia di città all’interno e all’esterno delle mura cittadine.

A Voghera un ospizio dove venivano alloggiati i pellegrini era l’ospedale di San Enrico o del Salvatore con una Chiesa che si trovava lungo la via Emilia all’interno della cerchia muraria cittadina presso porta Rossella, una delle cinque porte di accesso alla antica Viqueira, che delimitavano l’abitato dandogli una conformazione perimetrale simile ad una pera ancora oggi esistente.

La gestione dell’ospedale fu affidata ad alcuni frati senza ordine religioso detti ospitalieri, che erano membri di associazioni civili, religiose, militari, impegnati a fornire ospitalità ai pellegrini ma che appartenevano al capitolo di San Lorenzo al quale spettava la sovrintendenza dell’ospedale.

Presso l’ospedale intorno all’anno 1020 fu eretta una chiesa per riconoscenza della cittadinanza all’imperatore Enrico II da qui il nome ospedale di San  Enrico o del Salvatore.

Nel XII e  XIII secolo ci fu l’uso generico di San Enrico sia per la Chiesa che per l’ospedale gestite dagli ospitalieri ai quali seguirono,all’epoca di Carlo V, i Cavalieri di Malta.

Nel  XV secolo l’ospedale , le chiese di San Enrico, Santa Maria della Pietà San Giovanni Battista, Santa Maria della Rossella, assieme alle loro rendite e beni furono ceduta all’ordine dei Domenicani  che avevano già un cospicuo patrimonio.

Quando nel  XVI secolo  ritrovate parte delle spoglie a Voghera cominciò la venerazione di San Rocco e, con le offerte dei fedeli,  iniziò la costruzione della nuova chiesa,  in onore del Santo, concepita come ampliamento e trasformazione di una  precedente.

Le offerte non bastavano anche perché i domenicani dirottarono parte dei soldi per il completamento del dormitorio del loro convento, ciò era consentito a causa di una bolla papale che si rifaceva al concilio di Trento, dove ogni beneficio avrebbe dovuto essere devoluto alla fondazione del Seminario per nuovi chierici.

Così la costruzione della nuova Chiesa si fermò, poi in collaborazione con i domenicani  nacque la Confraternita del Santissimo Nome di Gesù, successivamente confraternita di San Rocco, che ebbe il sostegno di alcuni vogheresi.

Con la riedificazione delle mura del XVI e XVII secolo ci fu la sepoltura delle ossa di San Rocco nella chiesa del vecchio ospedale e fu creata una piazzetta sull’attuale sagrato.

L’antico ospedale vide la sua fine con l’occupazione francese, quando  i locali furono adibiti a deposito di sale, le amministrazioni e gli ordini religiosi degli ospedali furono soppressi,  i domenicani  furono estromessi  mentre  l’oratorio e la chiesa erano  in carico alla confraternita che rese omaggio all’ingresso in città di Napoleone sul piazzale della chiesa nel  1804.

Dopo le guerre di indipendenza  l’ex ospedale e la chiesa sconsacrata furono trasformati in centro di transito e di sosta per le truppe sino all’unità d’Italia.

Alla fine del  XIX secolo  la confraternita chiese una seconda parrocchia a Voghera, così nel 1924 la sovrintendenza ai monumenti della Lombardia  dichiarò la chiesa di San Rocco monumento sottoposto a vincolo e nel 1938 viene eretta la nuova Parrocchia, mentre cadeva il settimo centenario della morte di San Rocco, simbolo della forte fede dei cittadini.