Il 28 maggio è la giornata mondiale del gioco, raccontiamo la storia di uno di loro, dalla vita davvero singolare…
Oggi conosciuto come simulazione strategica, il Risiko è nato da un’idea di Albert Lamorisse, conosciutissimo sceneggiatore e regista francese, nei primi Anni Cinquanta del secolo scorso ed era commercializzato con il nome di La conquète du monde.
Da subito il gioco ebbe un ottimo successo, accresciuto anche tra gli amanti della strategia, per via dell’introduzione di alcune innovazioni come obiettivi segreti, l’inserimento della variante che prevede la conquista di soli certi territori, oltre alle armate colorate.
Si racconta che il successo di Risik sia attribuibile a Emilio Ceretti, il fondatore di Editrice Giochi, che introdusse alcune modifiche al regolamento, facendolo divenire un vero e proprio cult.
Fu proprio Ceretti che, per la versione italiana del Risiko, introdusse l’uso dei carrarmatini, una variante esclusivamente della penisola che, tuttavia, pur essendo solo estetica, ha fortemente contribuito a renderlo un gioco molto popolare.
Tra le novità proposte da Editrice Giochi, ci fu anche l’utilizzo di tre dadi per il difensore, dato che prima la regola prevedeva che il difensore potesse utilizzare al massimo due dati, modifica che fece aumentare il livello tattico del gioco in maniera considerevole.
Oggi, tutta la famiglia, amici e parenti, quindi, possono passare gran parte del proprio tempo libero, andandosi a sfidare in uno dei giochi più belli di tutti i tempi.
Se il Monopoli è celebre come gioco finanziario, il Risiko lo è come gioco strategico, in un mondo bellico molto soft.
Fondamentalmente il Risiko si incentra sul raggiungimento di quello che è un obiettivo predefinito, il quale sarà sia segreto e diverso per ogni giocatore, infatti potrebbe consistere nella conquista di un determinato numero di nazioni o di continenti, ma anche prevedere che le armate di un determinato avversario vengano ad essere totalmente annientate.
Il tabellone del Risiko offre un “campo di battaglia”, che è formato da sei continenti e quarantadue territori, mentre le regole prevedono che, inizialmente, ogni giocatore si trovi ad essere al comando di un determinato gruppo di armate, identificabili dai colori dei carri armati di color viola, verde, nero, giallo, rosso oppure blu, poi si potrà attaccare oppure difendersi dagli attacchi degli avversari. Al momento di lanciare i dadi, ogni giocatore avrà un numero di armate, e questo sulla base di quanti siano i giocatori e, ad ogni turno, potrà aggiungerne delle nuove e, se i giocatori sono tre, si avranno a propria disposizione ben 35 armate, mentre se gioca in sei il numero massimo sarà di 20.
Sempre all’inizio, ogni giocatore riceverà una carta, dove è indicato l’obiettivo da raggiungere, ma dovrà essere mantenuto segreto, proprio per impedire che gli avversari, una volta scoperto, possano impedire che venga raggiunto.
Nei vari paesi del mondo, vi sono differenti regole ad esempio in Italia chi si difende può utilizzare tre dati, elemento che gli permette di beneficiare in un vantaggio decisivo.
Per quanto riguarda, invece, le fasi che caratterizzano tutta la partita, è previsto che il gioco si svolga in turni, così il giocatore che ha ottenuto preliminarmente il numero più alto lanciando i dati, parte per primo.
Ma si deve ricordare che il Risiko si basa su tre specifiche fasi, ossia il rinforzo, la fase di attacco e la fase dove si effettua un vero e proprio spostamento strategico, poi la partita si conclude quando, per primo, un giocatore raggiunge il proprio obiettivo.