basilica di santa maria maggiore piazza dellesquilino

La storia della Roma antica rivive in una basilica leggendaria…

Una delle quattro basiliche papali di Roma, la Basilica di Santa Maria Maggiore, nota anche come della Madonna della Neve, si trova   sulla sommità del colle Esquilino ed è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, anche se venne arricchita da aggiunte successive.

La leggenda narra che il ricco patrizio romano Giovanni e sua moglie, non avendo figli, decisero di dedicare una chiesa alla Vergine Maria, apparsa loro in sogno una notte di agosto del 352 d.C.

Nel sogno, la Madonna disse ai due sposi che un miracolo avrebbe indicato il luogo su cui costruire la chiesa.

Anche Papa Liberio fece lo stesso sogno e, il giorno seguente, direttosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve.

Il papa tracciò il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi.

Ancora oggi, ogni anno, il 5 agosto è rievocato il miracolo della neve con una celebrazione durante la quale, dalla sommità della basilica, vengono liberati in aria dei petali bianchi che producono un effetto davvero suggestivo.

Nella basilica si può  ammirare il primo presepe della storia, la Natività di Arnolfo di Cambio, geniale artista toscano e noto scultore perfezionatosi alla bottega di Nicola Pisano.

Una serie di profonde trasformazioni della basilica, che fino ad allora aveva conservato il suo aspetto sostanzialmente medievale, vennero avviate tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo da Sisto V e da Paolo V, che eressero le due grandi cappelle laterali, dette Sistina e Paolina, e il palazzo a destra della facciata.

Tra il 1670 ed il 1676, Carlo Rainaldi ridisegnò l’abside nelle forme attuali.

All’interno sui muri della navata centrale, al di sopra della trabeazione, sono visibili riquadri a mosaico risalenti al V secolo.

Il soffitto risale agli anni di Alessandro VI Borgia (1492-1503) e, secondo la tradizione, venne dorato col primo carico di oro americano, dono di Isabella di Spagna.

L’arco di trionfo è decorato da mosaici con Storie dell’infanzia di Gesù del periodo di Sisto III e, nel catino absidale, il mosaico fu eseguito, e firmato, da Iacopo Torriti, alla fine del XIII secolo.