villa toeplitz foto di elisabetta mezzatesta luca

Presso il Museo Castiglioni di Varese, nella dépendance di Villa Toeplitz, è da vedere la nuova esposizione Toeplitz. Da Varese verso Oriente.

Il parco monumentale di Villa Toeplitz rappresenta uno dei più notevoli patrimoni paesaggistici della città e il quartiere di Sant’Ambrogio Olona dove è situato, alle pendici del Sacro Monte, è caratterizzato dalla presenza di abitazioni signorili, on gli annessi giardini e parchi impreziositi da rare e imponenti essenze arboree, grazie alla posizione panoramica ed è un luogo di transito per accedere alla Via Sacra.

Le ricchezze paesaggistiche, architettoniche ed artistiche del rione furono molto apprezzate già nel corso del Settecento, quando la città era un ambita meta di villeggiatura.

In seguito, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, con il fiorire sul territorio di ville e famosi alberghi Liberty, il genio imprenditoriale si unì a quello artistico, ponendo Varese al centro dell’industria nazionale.

Questi furono i motivi che indussero Giuseppe Toeplitz e la seconda moglie Edvige Mrozowska, negli anni Vente del secolo scorso, a scegliere Varese come luogo in cui vivere e dove ancora oggi riposano.

Il parco che hanno realizzato i due sposi, unico nel suo genere, è caratterizzato da uno stile eclettico con richiami orientaleggianti e da una fontana monumentale di oltre 200 metri di lunghezza e 40 di dislivello.

In quest’ottica è stata pensata la mostra Toeplitz. Da Varese verso Oriente realizzata grazie al bando Meraviglie del Territorio, promosso dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto per  riportare alla memoria uno dei luoghi simbolo della città e far conoscere la storia di due personalità, che nei primi decenni del secolo scorso, si distinsero nei loro ambiti contribuendo allo sviluppo di Varese.

La mostra ricostruisce le atmosfere dei primi decenni del Novecento tra immagini, filmati, documenti e libri legati alle loro imprese e all’abitazione che hanno realizzato con grande cura e passione.

I reperti sono stati  recuperati dopo una una minuziosa ricerca,  grazie alla disponibilità del Museo Adam Mickiewicz di Varsavia, dell’Archivio di Stato Polacco e della Biblioteca Jagiellońska di Cracovia, dell’Archivio Storico Comunale di Varese, dell’Archivio Storico di Banca Intesa e all’apporto di Paolo Musajo Somma, Presidente de La Varese Nascosta e Segretario del Circolo degli artisti di Varese, e di Sara Fontana dell’Università dell’Insubria.

Un notevole contributo all’arricchimento del percorso si deve all’attrice e sceneggiatrice Anna Di Pasquantonio, ai professori Luca Scarabelli e Andrea Minidio che, con gli studenti della classe 4^F del Liceo Artistico Frattini, hanno interpretato, filmato e montato le fiction in cui Edvige e Giuseppe rivivono e si raccontano.

Per il grande lavoro di documentazione, ricerca e scrittura hanno presto parte Ileana Trovarelli, Giorgio Giuliani, Beatrice Corbetta, Martina Crugnola e Diego Bianco.

Gli oggetti esposti si devono alla disponibilità di Angelo Fioroli di Retrò Store, mercatino dell’usato e del vintage di Varese, di Antonello Rota, presidente del Carosello Storico Tre Leoni di Somma Lombardo e di Paolo Belloni di Belloni Cornici Varese, oltre che del Comune di Varese, in particolare l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, sempre attento alla valorizzazione del territorio e di Emiliano Bezzon, Dirigente Capo dell’Area VIII.