pete maravich jazz

Tutti lo chiamavano Pistol Pete, per le sue capacità, la creatività nel gioco e l’abilità nel palleggio, e divenne una leggenda nel mondo del basket americano…

Peter Press Maravich nacque ad Aliquippa il 22 giugno 1947 e dopo essersi fatto notare per le sue abilità durante la high school, nel 1966 decise di entrare all’ Università statale della Louisiana, perché l’allenatore della squadra era suo padre  Press.

Ma le regole dell’epoca proibivano  alle matricole di giocare nella squadra principale dell’università, così Maravich segnò quasi 50 punti a uscita con la squadra delle matricole, che si esibiva nelle partite  prima di quella titolare.

Dopo aver assistito alle esibizioni di Pete, il pubblico tornava a casa e non rimaneva  alle partite dei titolari, che durante quella stagione vinsero solo tre partite.

Nei tre anni successivi, Pete segnò 44,2 punti a partita, superò i 50 per 28 volte, e realizzò un massimo di 69 contro Alabama nel 1970, mentre The sporting news lo nominò giocatore dell’anno e vinse il prestigioso Naismith Award.

Il giovane giocatore non vinse nulla di importante con la squadra, che non era  ai suoi livelli, ma i suoi 3 667 punti, realizzati in tre anni e senza il tiro da tre punti, ancora oggi sono uno dei record della NCAA.

Nel 1970 entrò nella NBA, con gli Atlanta Hawks e, come terza scelta assoluta del draft NBA 1970, segnò oltre 23 punti a partita nella sua stagione da rookie.

Dopo quattro stagioni Pete passò ai New Orleans Jazz, dove fu uno dei migliori giocatori della lega, con il suo gioco ricco  di entrate controtempo, passaggi dietro alla schiena, ma anche concretezza e un solido tiro da fuori.

Nel 1977 realizzò 68 punti contro i New York Knicks, e vinse la classifica realizzatori con 31,1 punti di media.

Nominato come parte del miglior quintetto NBA nel 1976 e nel 1977, Pete chiuse la carriera nel 1980, giocando mezza stagione a fianco di Larry Bird nei Boston Celtics.

Il suo grande talento individuale non venne mai premiato da una grande squadra, così chiuse la carriera senza titoli ma. con 15 948 punti, resta al 118º posto nella lista dei giocatori con più punti segnati nella NBA.

Ritiratosi per un infortunio alla gamba, Pete si interessò religioni e pratiche orientali, dallo yoga e l’induismo, fino al macrobiotico, convertendosi negli ultimi anni della sua vita al Cristianesimo.

Il 5 gennaio 1988, mentre giocava una partita nel ginnasio di Pasadena, dopo che era stato invitato da un giornalista, Pete Maravich morì a soli 40 anni per un infarto.

Una serie di analisi successive svelarono che in realtà Pete aveva una malattia congenita mai diagnosticata, infatti non aveva l’arteria coronaria sinistra.

Pete venne inserito nella Basketball Hall of Fame nel 1987 e fino ad oggi resta il più giovane di sempre ad aver avuto questo onore, mentre in Louisiana gli è stato intitolato il palazzetto dello sport dell’università.