L’Associazione Multiculturale Mammalucco di Taurianova per il 19 agosto propone la XVII edizione di Musica Sottolio, il festival dei suoni buoni da conservare sott’olio, sul palco Salvatore Muratore con le tre band di questa edizione: Plastic Farm Animals, Violent Scenes e Roboox.
Taurianova, sulle coste della Calabria, divenne comune autonomo, con questo nome, nel 1928, dopo la fusione delle località Iatrinoli, Radicena e Terranova Sappo Minulio, che poi riacquistò l’autonomia amministrativa nel 1946.
Il nome della città riprende quello dell’antica Taureana, spopolatasi verso il secolo VIII, a causa della malaria e delle incursioni saracene, che nel Medioevo fece parte dei possedimenti dei Lauria, degli Joinville, dei Sanseverino, dei Santangelo, dei Caracciolo di Gerace e dei Correale, poi dall’inizio del Cinquecento appartenne ai Cordova, ai de Marinis e ai Grimaldi, principi geracesi. Tornata ai Borboni, al termine della parentesi napoleonica, la città fu annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione.
Cuore del paese è la Matrice di Santa Maria delle Grazie, con la facciata è ornata da arcatelle e rosone e fiancheggiata da due torri campanarie a pianta quadrata, dove è possibile ammirare numerose statue sacre e due campane in bronzo provenienti da chiese distrutte dal terremoto del 1736.
La Chiesa del Rosario è la più antica, prima dedicata a San Basilio e subito dopo a Santa Maria della Misericordia, dove i quadri della Vergine di Pompei e l’altare dedicato alla Madonna del Carmine, sono opera di Michele Bacillari di Serra San Bruno.
A Jatrinoli è da vedere la Chiesa dei santi Pietro e Paolo che si componeva di tre navate con cupola nell’incrocio dei bracci, poi demolita per ordine del Regio Genio Civile, mantenendo solo i muri perimetrali, quelli interni del coro e tronconi dei pilastri della navata centrale.
Tra le opere custodite è da vedere una statua di marmo attribuita ad ignoto autore del 1400 o del 1500, rinvenuta tra le rovine della Chiesa parrocchiale di Bracadi, che sorgeva in prossimità dell’antico Monastero di Muscimini.